Variabilità quali-quantitativa dello scheletro in due toposequenze di gypsisuoli

Giuseppe Lo Papa, Vito Armando Laudicina, Claudio Nunzio Territo, Salvatore Parisi

Risultato della ricerca: Articlepeer review

Abstract

Le procedure standard di analisi fisica dei suoli prevedono la setacciatura del suolo, con rimozione dello scheletro, la frazione di diametro maggiore di due millimetri. Diversi studi hanno però confermato che lo scheletro, oltre ad influenzare le proprietà chimico-fisiche-idrologiche dei suoli, rappresenta in alcuni casi una preziosa fonte di terra fine, di carbonio organico, di azoto, e possiede una sua capacità di scambio cationico. Inoltre, ai fini tassonomici rappresenta una caratteristica diagnostica per l’individuazione di discontinuità litologiche.Scopo del lavoro è stato quello di determinare quanti-qualitativamente e classificare lo scheletro di suoli con salinità secondaria da gesso, in un’area della Sicilia centro-meridionale, dove sono stati individuati due transetti lungo i quali sono stati aperti otto profili. I pedon sono stati descritti in campo, campionati secondo la sequenza degli orizzonti genetici ed analizzati per la reazione, conducibilità elettrica, carbonati totali, gesso, carbonio organico, capacità di scambio cationico e basi di scambio e per la quantificazione e classificazione dello scheletro. Dai risultati è emerso che la maggior parte dello scheletro presente nei diversi orizzonti genetici è rappresentato da gesso, di diversa forma e dimensione.
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)371-376
Numero di pagine6
RivistaBOLLETTINO DELLA SOCIETA' ITALIANA DELLA SCIENZA DEL SUOLO
Volume53 (1-2)
Stato di pubblicazionePublished - 2004

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