TY - CONF
T1 - Variabilità della risposta produttiva in Brassica carinata al variare della precessione colturale.
AU - Carrubba, Alessandra
AU - Catalano, Caterina
AU - Militello, Marcello
PY - 2009
Y1 - 2009
N2 - Numerose brassicacee, tra cui B. napus e B. carinata, sono oggi al centro dell'attenzione quali potenziali fonti di olio industriale per la produzione di biodiesel. Negli ambienti interni siciliani, sperimentazioni diverse hanno già messo in evidenza l'ampia adattabilità di queste specie alle condizioni pedoclimatiche prevalenti; in semina autunnale esse possono consentire buoni livelli produttivi usufruendo degli apporti idrici naturali, occupando nell'avvicendamento il posto dei cereali autunno-vernini e permettendo così di interrompere la monosuccessione cerealicola. Numerosi testi di riferimento, peraltro, collocano le brassicacee oleifere nel gruppo delle colture "da rinnovo", soprattutto in virtù dell'elevata quantità di residui colturali che esse lasciano nel suolo a fine ciclo. Si è ritenuto pertanto interessante avviare presso l'azienda sperimentale "Sparacia" (DAAT - Università di Palermo) una verifica dell'effetto esercitato dall'adozione di precessioni colturali differenti sulla produttività di B.carinata (var. Serena). La brassicacea è stata seminata su file continue il 4/12/2007, distribuendo il seme in parcelle precedentemente sottoposte a conduzioni differenti (N - suolo non coltivato; FFG - frumento; TSOV - sovescio di trifoglio alessandrino (var. Lilibeo); T1 - trifoglio alessandrino sfalciato; T2 - trifoglio alessandrino destinato alla produzione di seme). I dati ottenuti (resa in granella, t ha-1; produzione di paglia, t ha-1; harvest index, %) sono stati posti a confronto con quelli ricavati da parcelle seminate a frumento duro (var. Ciccio) con le medesime precessioni colturali, sottoponendo ambedue le serie di dati ad analisi statistica per individuarne eventuali variazioni sistematiche. L'analisi statistica ha rivelato una certa reattività di B. carinata al variare della precessione, reattività che tuttavia ha interessato la produzione di paglia (significativamente superiore nelle parcelle seminate su sovescio di trifoglio), mentre sostanzialmente non modificata è risultata la produzione di granella. Nessuna variazione significativa è stata invece individuata nel frumento duro. Pur nella limitatezza della prova, i risultati ottenuti offrono interessanti spunti per il proseguimento dell'attività sperimentale.
AB - Numerose brassicacee, tra cui B. napus e B. carinata, sono oggi al centro dell'attenzione quali potenziali fonti di olio industriale per la produzione di biodiesel. Negli ambienti interni siciliani, sperimentazioni diverse hanno già messo in evidenza l'ampia adattabilità di queste specie alle condizioni pedoclimatiche prevalenti; in semina autunnale esse possono consentire buoni livelli produttivi usufruendo degli apporti idrici naturali, occupando nell'avvicendamento il posto dei cereali autunno-vernini e permettendo così di interrompere la monosuccessione cerealicola. Numerosi testi di riferimento, peraltro, collocano le brassicacee oleifere nel gruppo delle colture "da rinnovo", soprattutto in virtù dell'elevata quantità di residui colturali che esse lasciano nel suolo a fine ciclo. Si è ritenuto pertanto interessante avviare presso l'azienda sperimentale "Sparacia" (DAAT - Università di Palermo) una verifica dell'effetto esercitato dall'adozione di precessioni colturali differenti sulla produttività di B.carinata (var. Serena). La brassicacea è stata seminata su file continue il 4/12/2007, distribuendo il seme in parcelle precedentemente sottoposte a conduzioni differenti (N - suolo non coltivato; FFG - frumento; TSOV - sovescio di trifoglio alessandrino (var. Lilibeo); T1 - trifoglio alessandrino sfalciato; T2 - trifoglio alessandrino destinato alla produzione di seme). I dati ottenuti (resa in granella, t ha-1; produzione di paglia, t ha-1; harvest index, %) sono stati posti a confronto con quelli ricavati da parcelle seminate a frumento duro (var. Ciccio) con le medesime precessioni colturali, sottoponendo ambedue le serie di dati ad analisi statistica per individuarne eventuali variazioni sistematiche. L'analisi statistica ha rivelato una certa reattività di B. carinata al variare della precessione, reattività che tuttavia ha interessato la produzione di paglia (significativamente superiore nelle parcelle seminate su sovescio di trifoglio), mentre sostanzialmente non modificata è risultata la produzione di granella. Nessuna variazione significativa è stata invece individuata nel frumento duro. Pur nella limitatezza della prova, i risultati ottenuti offrono interessanti spunti per il proseguimento dell'attività sperimentale.
KW - Agrotecnica
KW - Brassicacee
KW - ambienti mediterranei
KW - Agrotecnica
KW - Brassicacee
KW - ambienti mediterranei
UR - http://hdl.handle.net/10447/38991
M3 - Other
SP - 207
EP - 208
ER -