TY - CHAP
T1 - Tradursi fra le lingue. Il plurilinguismo in prima persona
AU - Lavieri, Antonio
PY - 2014
Y1 - 2014
N2 - Il plurilinguismo è davvero il segno distintivo della cultura europea? Come si è trasformato il ruolo delle discipline linguistiche all'interno della formazione universitaria? E che rapporto può esistere tra formazione linguistica - umanistica, letteraria - e mercato del lavoro in un un momento in cui l'idea di cultura somiglia sempre di più a una cucina componibile Ikea? E in cui il senso di "Comunità europea" si riduce spesso a quello di "Unione economica e monetaria"... Le lingue sono sempre lingue-culture, e costituiscono l'esperienza cognitiva par excellence di un soggetto che sperimenta la realtà nel linguaggio e attraverso il linguaggio. Al di là del principio di equieffabilità delle lingue, su cui ormai tutti i linguisti concordano, non esistono due lingue-culture identiche come non esistono due parole perfettamente sinonimiche. Lo strabismo concettuale dell'homo oeconomicus continua a trionfare con miraggi seducenti che confondono tecnocrazia e professionalità, memoria culturale e anacronismo, l'ingegno del pensiero col marketing aziendale. Il plurilinguismo può invece costituire il laboratorio di una diversità linguistico-culturale condivisa, in cui la comunità accademica contribuisce a formare un soggetto che pensa, parla e si traduce il mondo e al mondo con la consapevolezza che per ogni lingua che si parla si possiede un'anima in più.
AB - Il plurilinguismo è davvero il segno distintivo della cultura europea? Come si è trasformato il ruolo delle discipline linguistiche all'interno della formazione universitaria? E che rapporto può esistere tra formazione linguistica - umanistica, letteraria - e mercato del lavoro in un un momento in cui l'idea di cultura somiglia sempre di più a una cucina componibile Ikea? E in cui il senso di "Comunità europea" si riduce spesso a quello di "Unione economica e monetaria"... Le lingue sono sempre lingue-culture, e costituiscono l'esperienza cognitiva par excellence di un soggetto che sperimenta la realtà nel linguaggio e attraverso il linguaggio. Al di là del principio di equieffabilità delle lingue, su cui ormai tutti i linguisti concordano, non esistono due lingue-culture identiche come non esistono due parole perfettamente sinonimiche. Lo strabismo concettuale dell'homo oeconomicus continua a trionfare con miraggi seducenti che confondono tecnocrazia e professionalità, memoria culturale e anacronismo, l'ingegno del pensiero col marketing aziendale. Il plurilinguismo può invece costituire il laboratorio di una diversità linguistico-culturale condivisa, in cui la comunità accademica contribuisce a formare un soggetto che pensa, parla e si traduce il mondo e al mondo con la consapevolezza che per ogni lingua che si parla si possiede un'anima in più.
UR - http://hdl.handle.net/10447/101631
M3 - Chapter
SN - 978-88495-2626-6
T3 - Atti dell'Accademia peloritana dei pericolanti, Classe di Lettere, Filosofia e Belle Arti
BT - Lingue e profili professionali: esperienze, difficoltà e orientamenti in Sicilia.
ER -