Abstract
La composizione "Jeux" di Debussy, trascurata nella prima metà del Novecento, diventa nel corso degli anni Cinquanta un banco di prova delle teorie compositive dei protagonisti delle avanguardie musicali del dopoguerra, ognuno dei quali, proprio in base alle personali concezioni estetiche, dà una dell'opera del compositore francese una lettura fortemente divergente dalle altre.
Lingua originale | Italian |
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Stato di pubblicazione | Published - 2007 |