Abstract
L’attenzione viene posta sul ricco repertorio architettonico delle cupole palermitane, indagando operativamente su numerosi esempi che abbracciano un arco temporale che va: dall’età arabo normanna (XI sec.) con le piccole cupole a calotta emisferica in pietra di intaglio rialzata dal piano di imposta e rivestita in coccio pesto; alle cupole delle poche fabbriche quattro-cinquecentesche; a quelle a calotta unica rialzata con o senza nervature preziosamente rivestite da decorazioni superficiali degli edifici di culto dell’architettura barocca (intorno alla prima metà del Settecento); fino ad arrivare alle cupole ottocentesche in struttura di ferro impiegate nella realizzazione dei due teatri cittadini (il Teatro Massimo e il Teatro Politeama), in pietra del Gynnasium dell’Orto Botanico, delle quattro esedre della Villa Giulia e della copertura del vano della scala elicoidale del Palazzo dell’Ex Ministero di Stato.
Lingua originale | Italian |
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Pagine | 966-969 |
Numero di pagine | 4 |
Stato di pubblicazione | Published - 2010 |