TY - JOUR
T1 - Recensione di Paolo Giaccaria, Claudio Minca (Eds), Hitler’s Geographies. The Spatialities of the Third Reich
AU - Giubilaro, Chiara
PY - 2017
Y1 - 2017
N2 - Hitler’s Geographies, il volume curato da Paolo Giaccaria e Claudio Minca per The University of Chicago Press (2016), prende le mosse da quel vuoto teorico e bibliografico in cui è stata confinata la riflessione sulle geografie del Terzo Reich e a partire da qui tenta di riaprire uno spazio di dibattito che troppo a lungo è stato inibito o negato. Gettare le basi per una storia culturale degli spazi reali e immaginati che hanno attraverso il progetto nazista è l’intenzione dei due curatori, nella convinzione che un’attenta ricognizione della sua natura eminentemente geografica potrà non soltanto arricchire gli itinerari di ricerca esistenti, ma anche aprirne di inediti. La conquista del Lebensraum e i progetti di espansione verso est, l’aspirazione a pianificare spazi urbani rigidamente organizzati secondo funzioni e gerarchie, la funesta costruzione di una bio-geo-politica e la sua pretesa di spazializzare razze e corpi, e ancora colonie, ghetti, campi sono infatti solo alcuni degli esempi di una certa ossessione per la spa- zialità che ha caratterizzato il progetto nazista e contribuito a tracciarne le direttrici.
AB - Hitler’s Geographies, il volume curato da Paolo Giaccaria e Claudio Minca per The University of Chicago Press (2016), prende le mosse da quel vuoto teorico e bibliografico in cui è stata confinata la riflessione sulle geografie del Terzo Reich e a partire da qui tenta di riaprire uno spazio di dibattito che troppo a lungo è stato inibito o negato. Gettare le basi per una storia culturale degli spazi reali e immaginati che hanno attraverso il progetto nazista è l’intenzione dei due curatori, nella convinzione che un’attenta ricognizione della sua natura eminentemente geografica potrà non soltanto arricchire gli itinerari di ricerca esistenti, ma anche aprirne di inediti. La conquista del Lebensraum e i progetti di espansione verso est, l’aspirazione a pianificare spazi urbani rigidamente organizzati secondo funzioni e gerarchie, la funesta costruzione di una bio-geo-politica e la sua pretesa di spazializzare razze e corpi, e ancora colonie, ghetti, campi sono infatti solo alcuni degli esempi di una certa ossessione per la spa- zialità che ha caratterizzato il progetto nazista e contribuito a tracciarne le direttrici.
UR - http://hdl.handle.net/10447/453925
M3 - Review article
VL - 124
SP - 380
EP - 382
JO - Rivista Geographica Italiana
JF - Rivista Geographica Italiana
SN - 0035-6697
ER -