TY - JOUR
T1 - QUESTIONI IN TEMA DI SINDACABILITà DEGLI ATTI DI NOMINA DELLE AUTORITA' INDIPENDENTI
AU - Blando, Felice
PY - 2009
Y1 - 2009
N2 - Nel lavoro si procede alla disamina dei profili problematici attinenti alle procedure di nomina dei membri delle Autorità indipendenti e, di conseguenza, della natura dei requisiti soggettivi che devono essere posseduti e riscontrati nei candidati a titolari degli organi di vertice, al fine specifico di verificare le possibilità e i limiti di sindacabilità di tali atti da parte del potere giudiziario.Nel saggio, innanzitutto, si sostiene la tesi che il procedimento di nomina rappresenta uno dei punti salienti dell’indipendenza delle Autorità, anche se, nel corso del lavoro, si dimostra anche che tale strumento non sia l’unico in grado di garantire la impermeabilità dell’Autorità alle sollecitazioni dei poteri politici.Una parte consistente del lavoro è poi diretta a dimostrare che, nonostante l’esistenza di una letteratura alluvionale in tema di autorità indipendenti, la questione della sindacabilità degli atti è trattata con poco rigore dalla scienza giuridica.Attenzione particolare viene rivolta alla questione delle nomine di competenza dei Presidenti delle Camere: tale potere di nomina è rilevante giacché investe anche l’autorità più importante nel nostro Paese, cioè l’Antitrust.La tesi finale del lavoro è che tali atti di nomina sono riconducili all’esercizio di funzioni costituzionali e quindi necessariamente sottratti al controllo dell’autorità giudiziaria in virtù del principio degli interna corporis acta.Non solo: la ratio della insindacabilità giurisdizionale viene anche ricollegata all’ampia legittimazione politica dei Presidenti di Assemblea, la quale colora le nomine da loro adottate della funzione alta di garanzia costituzionale.
AB - Nel lavoro si procede alla disamina dei profili problematici attinenti alle procedure di nomina dei membri delle Autorità indipendenti e, di conseguenza, della natura dei requisiti soggettivi che devono essere posseduti e riscontrati nei candidati a titolari degli organi di vertice, al fine specifico di verificare le possibilità e i limiti di sindacabilità di tali atti da parte del potere giudiziario.Nel saggio, innanzitutto, si sostiene la tesi che il procedimento di nomina rappresenta uno dei punti salienti dell’indipendenza delle Autorità, anche se, nel corso del lavoro, si dimostra anche che tale strumento non sia l’unico in grado di garantire la impermeabilità dell’Autorità alle sollecitazioni dei poteri politici.Una parte consistente del lavoro è poi diretta a dimostrare che, nonostante l’esistenza di una letteratura alluvionale in tema di autorità indipendenti, la questione della sindacabilità degli atti è trattata con poco rigore dalla scienza giuridica.Attenzione particolare viene rivolta alla questione delle nomine di competenza dei Presidenti delle Camere: tale potere di nomina è rilevante giacché investe anche l’autorità più importante nel nostro Paese, cioè l’Antitrust.La tesi finale del lavoro è che tali atti di nomina sono riconducili all’esercizio di funzioni costituzionali e quindi necessariamente sottratti al controllo dell’autorità giudiziaria in virtù del principio degli interna corporis acta.Non solo: la ratio della insindacabilità giurisdizionale viene anche ricollegata all’ampia legittimazione politica dei Presidenti di Assemblea, la quale colora le nomine da loro adottate della funzione alta di garanzia costituzionale.
KW - criteri di nomina delle autorità
KW - la nomina da parte dei due presidenti del senato e camera
KW - possibilità di riforme
KW - criteri di nomina delle autorità
KW - la nomina da parte dei due presidenti del senato e camera
KW - possibilità di riforme
UR - http://hdl.handle.net/10447/39170
M3 - Article
VL - 2009-06
SP - 1
EP - 23
JO - FEDERALISMI.IT
JF - FEDERALISMI.IT
SN - 1826-3534
ER -