PERCHE’ NON CONVINCE LA PRESUNZIONE DI DISTRIBUZIONE DI UTILI “OCCULTI” NELLE SOCIETA’ DI CAPITALI A RISTRETTA BASE PROPRIETARIA.

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Abstract

L’orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte che ha previsto l’ammissibilità della presunzione di distribuzione di utili nelle società a ristretta base proprietaria si è, negli anni, consolidato; ma gli ultimi arresti giurisprudenziali – che hanno previsto l’estensione degli effetti della definitività dell’accertamento societario al socio, nonostante non sia prevista la necessità di notifica a quest’ultimo dell’accertamento societario – hanno comportato una preoccupante dilatazione del suo campo di estensione. E’ necessario, pertanto, chiedersi quanto effettivamente tale presunzione sia convincente e cioè se essa sia effettivamente rispondente ai canoni probatori “minimi” che consentono di ritenere fondato un percorso inferenziale. Lo studio degli elementi che la Suprema Corte ha posto a base di tale presunzione solleva più di un dubbio sull’effettiva rispondenza della stessa a tali canoni.
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)575-608
Numero di pagine34
RivistaRIVISTA DI DIRITTO TRIBUTARIO
Volume5/2014
Stato di pubblicazionePublished - 2014

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