Abstract
La Sicilia un poco araba e molto bizantina del Val Demone, che nessuno ha davvero mai domato, nel fitto dei suoi boschi nasconde cenobi, romitaggi, monasteri, e, sulle balze più esposte al sole, una miriade di piccoli centri abitati che vissero della economia del bosco, degli usi civici, delle molteplici declinazioni dell’artigianato, producendo anche una propria cultura artistica, locale, ma non per conto proprio. L'articolo cerca, nella parte finale, di intravedere le prospettive evolutive dell'architettura in quest'area, una terra severa dove la natura incalza e rende sempre precarie le opere dell'uomo.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 74-75 |
Numero di pagine | 2 |
Rivista | E.JOURNAL |
Volume | http://www.uam-productions.it/flip/08/ |
Stato di pubblicazione | Published - 2012 |