Abstract
Si puntualizza che il filone oggi più promettente degli studi sulla Sicilia in età romano-imperiale e tardoantica è sempre più svincolato dai condizionamenti della ''pura'' storia politica, e apre ampie prospettive di ricerca, che si dispiegano – senza le rigide demarcazioni di un tempo – su molteplici aspetti, fra i quali quello socio-culturale e religioso. Su tale aspetto verte il contributo, ove si pone peculiare attenzione: alla figura di Porfirio e alla sua polemica con i suoi oppositori a Lilibeo, verosimilmente cristiani, di cui alla sua lettera alla moglie Marcella; alla figura di Firmico Materno e al suo ''De errore profanarum religionum'', ove è riflessa la specifica situazione religiosa della Sicilia del suo tempo – ben diversa che altrove intorno alla metà del IV secolo –, nella quale, ancora largamente pagana, egli poteva appena intravedere l''orizzonte dei ''Christiana tempora'', ma non coglierne il respiro; alla figura di Bassiano – figlio del pagano Sergio, prefetto della città di Siracusa –, che durante gli studi a Roma si convertì al cristianesimo e, divenuto presbitero, fu infine vescovo di Lodi, e sulla linea Ambrogio durante il concilio antiariano di Aquileia del 381.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 7-19 |
Numero di pagine | 13 |
Rivista | GUTTADAURO |
Volume | GUTTADAURO, 6, 2006 |
Stato di pubblicazione | Published - 2006 |