Abstract
L'esame di un passo del 'De rerum natura' da sempre controverso nelle interpretazioni della letteratura secondaria (V, 1308-1349) permette di delineare, più ampiamente, i caratteri principali della riflessione zooantropologica lucreziana. Molte delle incomprensioni sovente sopravvenute nell'esegesi di questi versi (versi incentrati sulla descrizione dell'impiego bellico degli animali in un ipotetico passato) possono essere, infatti, superate, se si ricolloca l'episodio nella cornice delle teorie biologiche lucreziane e si ravvisa la reale finalità didattica del poeta.
Lingua originale | Italian |
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Titolo della pubblicazione ospite | 'Animali, ibridi e mostri nella cultura antica', Atti dei convegni Siena, 4 e 5 giugno 2007, Columbus, Ohio, 11-12-13 gennaio 2008 |
Pagine | 59-79 |
Numero di pagine | 21 |
Stato di pubblicazione | Published - 2010 |