TY - CHAP
T1 - Le forme della semplificazione avanzata: dall’irrilevanza del fatto alla mediazione
AU - Di Chiara, Giuseppe
PY - 2012
Y1 - 2012
N2 - Lo scritto rielabora la relazione svolta, su invito, al convegno su “Il rito accusatorio a vent’anni dalla grande riforma. Continuità, fratture, nuovi orizzonti”, organizzato dall’Associazione tra gli studiosi del processo penale. Il frastagliato arcipelago delle forme della semplificazione avanzata è studiato nei suoi rapporti intersistematici con le dimensioni del processo giudiziario tradizionale: rispetto alle modellistiche tradizionali della giurisdizione penale, le periferie suburbane dei paradigmi di semplificazione avanzata rispondono a logiche ‘altre’ e modellano congegni plurali di diversion che si sviluppano, anzitutto sul piano culturale, lungo pattern già proficuamente sperimentati nell’esperienza comparata o in laboratori connotati da spiccate specialità (il rito minorile, il processo penale per reati di competenza del giudice di pace). Le scansioni esaminate riguardano le clausole di irrilevanza, i paradigmi di probation e le pratiche mediative tra sistema giudiziario e sistema di esperienza: morfologie e sistematiche sono scandagliate secondo l’asse – suggerito dal titolo del convegno – delle linee di continuità e di discontinuità nello sviluppo dei vent’anni di esperienza del codice del 1988 e delle prospettive che si dischiudono sul piano culturale, degli sviluppi normativi e delle istanze della prassi.
AB - Lo scritto rielabora la relazione svolta, su invito, al convegno su “Il rito accusatorio a vent’anni dalla grande riforma. Continuità, fratture, nuovi orizzonti”, organizzato dall’Associazione tra gli studiosi del processo penale. Il frastagliato arcipelago delle forme della semplificazione avanzata è studiato nei suoi rapporti intersistematici con le dimensioni del processo giudiziario tradizionale: rispetto alle modellistiche tradizionali della giurisdizione penale, le periferie suburbane dei paradigmi di semplificazione avanzata rispondono a logiche ‘altre’ e modellano congegni plurali di diversion che si sviluppano, anzitutto sul piano culturale, lungo pattern già proficuamente sperimentati nell’esperienza comparata o in laboratori connotati da spiccate specialità (il rito minorile, il processo penale per reati di competenza del giudice di pace). Le scansioni esaminate riguardano le clausole di irrilevanza, i paradigmi di probation e le pratiche mediative tra sistema giudiziario e sistema di esperienza: morfologie e sistematiche sono scandagliate secondo l’asse – suggerito dal titolo del convegno – delle linee di continuità e di discontinuità nello sviluppo dei vent’anni di esperienza del codice del 1988 e delle prospettive che si dischiudono sul piano culturale, degli sviluppi normativi e delle istanze della prassi.
UR - http://hdl.handle.net/10447/100020
M3 - Chapter
SN - 9788814172915
T3 - Collana “Associazione tra gli studiosi del processo penale”
SP - 325
EP - 348
BT - Il rito accusatorio a vent’anni dalla grande riforma. Continuità, fratture, nuovi orizzonti
ER -