TY - CONF
T1 - La stampa 3D come Iperartigianato. Utopia tecno | eco | logica
AU - Russo, Dario
PY - 2015
Y1 - 2015
N2 - La stampa 3D sta cambiando il mondo. Non si tratta soltanto delle cose che si possono materializzare ovvero stampare con una semplice macchina dal prezzo non più proibitivo (a partire da poche centinaia di euro) – una stampante 3D – e attraverso software, proprio come si fa da tempo con le classiche stampanti 2D. Questa tecnologia consente oggi la realizzazione di oggetti personalizzati depositando materiale plastico dall’alto oppure di lato (processo additivo). Tali progetti – i nuovi prodotti stampati – rappresentano la materializzazione di un sogno domestico; non si tratta di una nuova produzione industriale dettata dall’alto (come nella grande industria), ma di un’azione estemporanea, anzi di tante azioni non orchestrate, per così dire dal basso, una sorta di movimento fattuale animato caoticamente da progettisti, designer, auto-produttori e piccoli imprenditori che potrebbero – e già lo stanno facendo – sovvertire i tradizionali rapporti progettista-produttore-commerciante-utente. Sempre più spesso, infatti, chi stampa oggetti utilizza e veicola esperienze e conoscenze open-source in una condivisione virtuale che si amplifica al crescere della globalizzazione. Ciò significa, in breve, che sempre più utenti possono impiegare questa tecnologia oggi immediatamente fruibile in termini sia economici sia di know-how e flusso informativo. È il portato della III fase della Rivoluzione industriale, contrassegnata dal digitale, che ci renderà tutti più creativi e liberi? È l’inizio di una sperimentazione sui materiali che parte dalla plastica e arriva chissà dove, passando per l’argilla e per il cemento? È una nuova maniera felicemente democratica per realizzare prodotti a chilometro zero? Con costi relativamente bassi e fonti di energia rinnovabile? La stampa 3D, insomma, sta davvero cambiando il mondo?
AB - La stampa 3D sta cambiando il mondo. Non si tratta soltanto delle cose che si possono materializzare ovvero stampare con una semplice macchina dal prezzo non più proibitivo (a partire da poche centinaia di euro) – una stampante 3D – e attraverso software, proprio come si fa da tempo con le classiche stampanti 2D. Questa tecnologia consente oggi la realizzazione di oggetti personalizzati depositando materiale plastico dall’alto oppure di lato (processo additivo). Tali progetti – i nuovi prodotti stampati – rappresentano la materializzazione di un sogno domestico; non si tratta di una nuova produzione industriale dettata dall’alto (come nella grande industria), ma di un’azione estemporanea, anzi di tante azioni non orchestrate, per così dire dal basso, una sorta di movimento fattuale animato caoticamente da progettisti, designer, auto-produttori e piccoli imprenditori che potrebbero – e già lo stanno facendo – sovvertire i tradizionali rapporti progettista-produttore-commerciante-utente. Sempre più spesso, infatti, chi stampa oggetti utilizza e veicola esperienze e conoscenze open-source in una condivisione virtuale che si amplifica al crescere della globalizzazione. Ciò significa, in breve, che sempre più utenti possono impiegare questa tecnologia oggi immediatamente fruibile in termini sia economici sia di know-how e flusso informativo. È il portato della III fase della Rivoluzione industriale, contrassegnata dal digitale, che ci renderà tutti più creativi e liberi? È l’inizio di una sperimentazione sui materiali che parte dalla plastica e arriva chissà dove, passando per l’argilla e per il cemento? È una nuova maniera felicemente democratica per realizzare prodotti a chilometro zero? Con costi relativamente bassi e fonti di energia rinnovabile? La stampa 3D, insomma, sta davvero cambiando il mondo?
KW - Design
KW - architettura
KW - prodotto
KW - stampa 3D
KW - tecnologia
KW - Design
KW - architettura
KW - prodotto
KW - stampa 3D
KW - tecnologia
UR - http://hdl.handle.net/10447/138182
UR - http://www.mda.center/cms/wp-content/uploads/2015/06/MDA-CONFERENCE-WEB.pdf
M3 - Other
SP - 95
EP - 106
ER -