Abstract
Questo articolo mostra come la legislazione russa post-sovietica in materia di diritti delle minoranze conservi le tracce della sua storia imperiale e sovietica, e sia il prodotto dei dibattiti ideologici e teorici sviluppatisi a partire dal 1991. Esso esamina, inoltre, l'impegno internazionale della Russia nella sua attività di "reporting" ai treaty bodies istituiti dalle Nazioni unite e al Consiglio d'Europa.
Lingua originale | Italian |
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Stato di pubblicazione | Published - 2011 |
Pubblicato esternamente | Sì |