Abstract
In questo articolo si espongono tre modelli normativi delle pratiche di disobbedienza civile, rispettivamente i modelli proposti da Thoreau, Gandhi e Rawls. Nel saggio si mostra come i tre modelli non riescono a contemperare due desiderata della giustificazione di una pratica di disobbedienza civile: l'essere sia una manifestazione di serietà di un impegno, che per tanto intende essere un modello per gli altri cittadini, sia una strategia efficace per la eliminazione, o la riduzione del danno derivante da, norme ingiuste.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 119-137 |
Rivista | Ragion Pratica |
Volume | 24 |
Stato di pubblicazione | Published - 2005 |