TY - JOUR
T1 - Ippocampo ed Amygdala
AU - Budetta, Giuseppe
PY - 2012
Y1 - 2012
N2 - Importanti patologie del sistema nervoso centrale come la sindrome da stresspost-traumatico (PTSD) possono causare cambiamenti strutturali e funzionali checoinvolgono l’asse amygdala – ippocampo col diretto coinvolgimento della cortecciaprefrontale ad indicare la stretta connessione funzionale tra queste tre aree encefaliche.Aumenti e diminuzioni di flusso sanguigno regionale nell’ippocampo, nell’amygdala e nellacorteccia prefrontale mediale oltre che nel cingolo anteriore e posteriore accompagnanospesso le patologie della vita di relazione e dell’apprendimento.Secondo la teoria del cervello viscerale elaborata oltre sessant’anni fa da MacLean (1949),il perno del sistema limbico sarebbe l’ippocampo rappresentato alla base del cervello comeun cavalluccio marino. Questa speciale formazione nervosa era ritenuta il centro recettivo deiprincipali segnali provenienti sia dal mondo esterno tramite le funzioni visive, il gusto,l’odorato, l’udito ed il tatto, sia dall’ambiente interno viscerale. Le cellule piramidalidell’ippocampo avrebbero formato una specie di tastiera emotiva che avrebbe arricchito iricordi soggettivi.In successive ricerche, MacLean (1952) pensò che il sistema ippocampale trattassel’informazione soltanto in maniera molto rozza, essendo un cervello troppo primitivo(archeopallio) per analizzare aspetti complessi dell’informazione come quella generata dallinguaggio umano. Tuttavia, affermava MacLean, l’ippocampo potrebbe far parte di unsimbolismo non verbale ed avere ripercussioni importanti nella sfera conoscitiva, dato che ilsimbolismo influenza la vita emotiva dell’individuo. Secondo MacLean, sembrerebbe che nelpaziente psicosomatico non ci sia alcuno scambio diretto tra il cervello viscerale e quellopensante e che i sentimenti emotivi prodottisi nella formazione ippocampale, invece di esseretrasmessi all’intelletto (neocorteccia) per essere valutati, trovino un’espressione immediataattraverso i centri autonomi.Ulteriori ricerche sulle scimmie effettuate da Mishkin, M. et all. (1978, 1982, 1984),evidenziarono che oltre all’ippocampo, anche l’amygdala era parte del sistema dellamemoria. Già Milner B. (1965) aveva sottolineato il ruolo di numerose aree corticali,coinvolte nei processi mnemonici. Queste aree erano le cortecce visiva, uditiva e somaticache inviavano proiezioni ad aree di transizione (tra neocortex ed ippocampo), come laperirinale e la paraippocampale. A sua volta, l’ippocampo rinviava input alla neocortex,usando lo stesso circuito, attraverso la corteccia transizionale: peririnale e paraippocampale.
AB - Importanti patologie del sistema nervoso centrale come la sindrome da stresspost-traumatico (PTSD) possono causare cambiamenti strutturali e funzionali checoinvolgono l’asse amygdala – ippocampo col diretto coinvolgimento della cortecciaprefrontale ad indicare la stretta connessione funzionale tra queste tre aree encefaliche.Aumenti e diminuzioni di flusso sanguigno regionale nell’ippocampo, nell’amygdala e nellacorteccia prefrontale mediale oltre che nel cingolo anteriore e posteriore accompagnanospesso le patologie della vita di relazione e dell’apprendimento.Secondo la teoria del cervello viscerale elaborata oltre sessant’anni fa da MacLean (1949),il perno del sistema limbico sarebbe l’ippocampo rappresentato alla base del cervello comeun cavalluccio marino. Questa speciale formazione nervosa era ritenuta il centro recettivo deiprincipali segnali provenienti sia dal mondo esterno tramite le funzioni visive, il gusto,l’odorato, l’udito ed il tatto, sia dall’ambiente interno viscerale. Le cellule piramidalidell’ippocampo avrebbero formato una specie di tastiera emotiva che avrebbe arricchito iricordi soggettivi.In successive ricerche, MacLean (1952) pensò che il sistema ippocampale trattassel’informazione soltanto in maniera molto rozza, essendo un cervello troppo primitivo(archeopallio) per analizzare aspetti complessi dell’informazione come quella generata dallinguaggio umano. Tuttavia, affermava MacLean, l’ippocampo potrebbe far parte di unsimbolismo non verbale ed avere ripercussioni importanti nella sfera conoscitiva, dato che ilsimbolismo influenza la vita emotiva dell’individuo. Secondo MacLean, sembrerebbe che nelpaziente psicosomatico non ci sia alcuno scambio diretto tra il cervello viscerale e quellopensante e che i sentimenti emotivi prodottisi nella formazione ippocampale, invece di esseretrasmessi all’intelletto (neocorteccia) per essere valutati, trovino un’espressione immediataattraverso i centri autonomi.Ulteriori ricerche sulle scimmie effettuate da Mishkin, M. et all. (1978, 1982, 1984),evidenziarono che oltre all’ippocampo, anche l’amygdala era parte del sistema dellamemoria. Già Milner B. (1965) aveva sottolineato il ruolo di numerose aree corticali,coinvolte nei processi mnemonici. Queste aree erano le cortecce visiva, uditiva e somaticache inviavano proiezioni ad aree di transizione (tra neocortex ed ippocampo), come laperirinale e la paraippocampale. A sua volta, l’ippocampo rinviava input alla neocortex,usando lo stesso circuito, attraverso la corteccia transizionale: peririnale e paraippocampale.
KW - Amygdala
KW - Frontal lobe.
KW - Hippocampus
KW - Amygdala
KW - Frontal lobe.
KW - Hippocampus
UR - http://hdl.handle.net/10447/65900
M3 - Article
SN - 0014-1828
SP - 1
EP - 44
JO - Ethnology
JF - Ethnology
ER -