TY - CHAP
T1 - Introduzione all'edizione italiana
AU - D'Agostino, Gabriella
AU - Marcatti, Magda
AU - Gilestro, Milena
AU - Gay, Francesca
AU - De Paoli, Lorenzo
AU - Conticello, Concetta
AU - Siniscalchi, Agostina
AU - Petrucci, Maria Teresa
AU - Pezzatti, Sara
AU - Ribolla, Rossella
AU - Offidani, Massimo
AU - Spada, Stefano
AU - D'Agostino, Mattia
AU - Baldini, Luca
AU - Guglielmelli, Tommasina
AU - De Sabbata, Giovanni
AU - Montefusco, Vittorio
AU - Gamberi, Barbara
AU - Ria, Roberto
AU - Di Renzo, Nicola
AU - Patriarca, Francesca
AU - Boccadoro, Mario
AU - Catalano, Lucio
AU - Baldini, Luca
AU - Rizzi, Rita
AU - Nagler, Arnon
AU - Palumbo, Antonio
PY - 2018
Y1 - 2018
N2 - Introduzione a "Come il mondo ha cambiato i social media", il volume complessivo di comparazione dei risultati di un’ampia indagine etnografica, coordinata da Daniel Miller, dall’eloquente titolo Why we Post. Nove ricercatori, incluso Miller, hanno trascorso 15 mesi sul campo, in diversi paesi del mondo (Italia del sud, Turchia sudorientale, due siti in Cina, area rurale e area industriale, Trinidad, Inghilterra, India del sud, Cile settentrionale e Brasile) a osservare e studiare, con un approccio etnografico, i modi in cui le persone usano i social media. È un fatto indiscutibile che i social sono entrati nella nostra vita con prepotenza, in modo capillare, per certi aspetti invasivo. Con un linguaggio fluido, talvolta anche colloquiale, il lettore è condotto all’interno di un ambito che gli sembra di conoscere, se non altro perché ne siamo tutti, più o meno, utenti, scoprendo però quanto di valori, di comportamenti culturalmente codificati, di ‘polizia morale’ ci sia dentro i social media. L’approccio qui presentato parte infatti da un’idea un po’ diversa rispetto a quelle più diffuse, e avvalorata nel corso della ricerca: se è indubbio che i social media hanno cambiato il mondo, la questione più interessante riguarda però il modo in cui il mondo li ha cambiati.
AB - Introduzione a "Come il mondo ha cambiato i social media", il volume complessivo di comparazione dei risultati di un’ampia indagine etnografica, coordinata da Daniel Miller, dall’eloquente titolo Why we Post. Nove ricercatori, incluso Miller, hanno trascorso 15 mesi sul campo, in diversi paesi del mondo (Italia del sud, Turchia sudorientale, due siti in Cina, area rurale e area industriale, Trinidad, Inghilterra, India del sud, Cile settentrionale e Brasile) a osservare e studiare, con un approccio etnografico, i modi in cui le persone usano i social media. È un fatto indiscutibile che i social sono entrati nella nostra vita con prepotenza, in modo capillare, per certi aspetti invasivo. Con un linguaggio fluido, talvolta anche colloquiale, il lettore è condotto all’interno di un ambito che gli sembra di conoscere, se non altro perché ne siamo tutti, più o meno, utenti, scoprendo però quanto di valori, di comportamenti culturalmente codificati, di ‘polizia morale’ ci sia dentro i social media. L’approccio qui presentato parte infatti da un’idea un po’ diversa rispetto a quelle più diffuse, e avvalorata nel corso della ricerca: se è indubbio che i social media hanno cambiato il mondo, la questione più interessante riguarda però il modo in cui il mondo li ha cambiati.
UR - http://hdl.handle.net/10447/295578
M3 - Foreword/postscript
SN - 9788867058235
SP - 9
EP - 11
BT - Come il mondo ha cambiato i social media
ER -