TY - CONF
T1 - Influenza della pacciamatura sulla qualità e la conservabilità dei frutti di Cucumis melo L var. Inodorus
AU - Miceli, Alessandro
AU - Romano, Calogero
PY - 2012
Y1 - 2012
N2 - La scelta della varietà e della tecnica agronomica giocano un ruolo di fondamentale importanza sulla qualità dei frutti di melone d’inverno (Cucumis melo L var. Inodorus) alla raccolta e sulle variazioni della stessa in post-raccolta. La pacciamatura e l’irrigazione, ad esempio, influenzano positivamente l’accrescimento delle piante e lo sviluppo, la maturazione e la serbevolezza dei frutti. Le cultivar di melone sono caratterizzate da ampia variabilità per quanto riguarda la colorazione dell’epicarpo e del mesocarpo, la cavità placentare, la consistenza della polpa, il contenuto in solidi solubili e in acidi e la fisiologia durante la maturazione e dopo la raccolta. Nell’ambito delle tipologie di melone è stata maggiormente studiata la fisiologia post-raccolta del melone cantalupo (Cucumis melo L var. cantalupensis), considerato il maggior valore commerciale rispetto ad altre tipologie di melone. Nonostante il melone d’inverno e il melone cantalupo appartengano alla stessa famiglia botanica la fisiologia dei frutti delle due tipologie di melone durante la maturazione ed in post-raccolta presentano delle differenze sostanziali. Per aumentare le conoscenze relative al melone d’inverno, è stata valutata l’influenza della pacciamatura sulla qualità dei frutti e la sua evoluzione post-raccolta. La prova è stata condotta presso i campi sperimentali del settore Orticoltura e Floricoltura del Dip. SAgA dell’Università di Palermo, siti presso l’azienda ESA – Campo Carboj della Regione Sicilia (Castelvetrano, TP). Le piante di melone d’inverno della varietà ibrida ‘Helios’ a frutto giallo rugoso, sono state messe a dimora alla fine del mese di aprile 2011 su suolo nudo o pacciamato con film di PE trasparente, con una densità di 2 piante m-2. La tecnica colturale adottata è stata quella tipica della zona per la cultivar Helios. I frutti sono stati raccolti alla fine del mese di agosto allo stesso stadio di maturazione in entrambe le tesi (suolo nudo; suolo pacciamato). Dopo la raccolta i frutti sono stati conservati in un ambiente asciutto ed arieggiato a temperatura ambiente. Al momento della raccolta e dopo 10, 20, 40 e 60 giorni, 3 frutti per ogni tesi sono stati analizzati per valutare: perdita di peso, spessore della buccia, spessore della polpa, consistenza del mesocarpo e contenuto in solidi solubili. E’ stata inoltre eseguita una valutazione visiva dell’epicarpo e del mesocarpo attribuendo un punteggio in funzione delle alterazioni visibili (macchie brune, aree depresse, marciumi, alterazioni della polpa). I risultati hanno messo in evidenza una influenza moderata della pacciamatura sul decadimento qualitativo dei frutti di melone d’inverno. La perdita di peso è stata analoga per le due tipologie di frutti con un aumento solo alla fine dei rilievi per i frutti di piante pacciamate (5,53%). Lo spessore dell’epicarpo si è ridotto in entrambe le tesi probabilmente a causa delle perdite di acqua, mentre lo spessore del mesocarpo e la sua consistenza sono risultati pressoché inalterati nel corso dei 60 giorni di osservazioni. Il contenuto in solidi solubili è risultato costante per i frutti raccolti da piante pacciamate, mentre gli altri manifestavano una lieve tendenza alla diminuzione di tale parametro. L’alterazione dei frutti è risultata piuttosto modesta all’analisi visiva. I frutti pacciamati hanno manifestato un anticipo della comparsa di alterazioni (10 giorni per l’epicarpo e 20 giorni per il mesocarpo) rispetto agli altri. Tuttavia, dopo 20 giorni e 40 giorni, rispettivamente per epicarpo e mesocarpo, le differenze si sono annulla
AB - La scelta della varietà e della tecnica agronomica giocano un ruolo di fondamentale importanza sulla qualità dei frutti di melone d’inverno (Cucumis melo L var. Inodorus) alla raccolta e sulle variazioni della stessa in post-raccolta. La pacciamatura e l’irrigazione, ad esempio, influenzano positivamente l’accrescimento delle piante e lo sviluppo, la maturazione e la serbevolezza dei frutti. Le cultivar di melone sono caratterizzate da ampia variabilità per quanto riguarda la colorazione dell’epicarpo e del mesocarpo, la cavità placentare, la consistenza della polpa, il contenuto in solidi solubili e in acidi e la fisiologia durante la maturazione e dopo la raccolta. Nell’ambito delle tipologie di melone è stata maggiormente studiata la fisiologia post-raccolta del melone cantalupo (Cucumis melo L var. cantalupensis), considerato il maggior valore commerciale rispetto ad altre tipologie di melone. Nonostante il melone d’inverno e il melone cantalupo appartengano alla stessa famiglia botanica la fisiologia dei frutti delle due tipologie di melone durante la maturazione ed in post-raccolta presentano delle differenze sostanziali. Per aumentare le conoscenze relative al melone d’inverno, è stata valutata l’influenza della pacciamatura sulla qualità dei frutti e la sua evoluzione post-raccolta. La prova è stata condotta presso i campi sperimentali del settore Orticoltura e Floricoltura del Dip. SAgA dell’Università di Palermo, siti presso l’azienda ESA – Campo Carboj della Regione Sicilia (Castelvetrano, TP). Le piante di melone d’inverno della varietà ibrida ‘Helios’ a frutto giallo rugoso, sono state messe a dimora alla fine del mese di aprile 2011 su suolo nudo o pacciamato con film di PE trasparente, con una densità di 2 piante m-2. La tecnica colturale adottata è stata quella tipica della zona per la cultivar Helios. I frutti sono stati raccolti alla fine del mese di agosto allo stesso stadio di maturazione in entrambe le tesi (suolo nudo; suolo pacciamato). Dopo la raccolta i frutti sono stati conservati in un ambiente asciutto ed arieggiato a temperatura ambiente. Al momento della raccolta e dopo 10, 20, 40 e 60 giorni, 3 frutti per ogni tesi sono stati analizzati per valutare: perdita di peso, spessore della buccia, spessore della polpa, consistenza del mesocarpo e contenuto in solidi solubili. E’ stata inoltre eseguita una valutazione visiva dell’epicarpo e del mesocarpo attribuendo un punteggio in funzione delle alterazioni visibili (macchie brune, aree depresse, marciumi, alterazioni della polpa). I risultati hanno messo in evidenza una influenza moderata della pacciamatura sul decadimento qualitativo dei frutti di melone d’inverno. La perdita di peso è stata analoga per le due tipologie di frutti con un aumento solo alla fine dei rilievi per i frutti di piante pacciamate (5,53%). Lo spessore dell’epicarpo si è ridotto in entrambe le tesi probabilmente a causa delle perdite di acqua, mentre lo spessore del mesocarpo e la sua consistenza sono risultati pressoché inalterati nel corso dei 60 giorni di osservazioni. Il contenuto in solidi solubili è risultato costante per i frutti raccolti da piante pacciamate, mentre gli altri manifestavano una lieve tendenza alla diminuzione di tale parametro. L’alterazione dei frutti è risultata piuttosto modesta all’analisi visiva. I frutti pacciamati hanno manifestato un anticipo della comparsa di alterazioni (10 giorni per l’epicarpo e 20 giorni per il mesocarpo) rispetto agli altri. Tuttavia, dopo 20 giorni e 40 giorni, rispettivamente per epicarpo e mesocarpo, le differenze si sono annulla
UR - http://hdl.handle.net/10447/78837
M3 - Other
SP - 36
EP - 36
ER -