Abstract
Partendo dalle motivazioni della causa di beatificazione di don Pino Puglisi, sacerdote palermitano ucciso dalla mafia, in odium fidei, l’articolo approfondisce le analogie e le differenze riscontrabili nelle azioni con le quali, nel tempo, Chiesa e Stato, hanno fornito un loro contributo sul fronte del contrasto alla mafia. L’indubbia dannosità del fenomeno criminale porterebbe a pensare che l’impegno nell’opporvisi chiami in causa tutti i cittadini indipendentemente dal loro credo religioso. Ciononostante, su alcune delicate questioni che toccano le responsabilità mafiose, Chiesa e Stato si sono trovati su posizioni contrapposte; con una Chiesa che ha spesso rivendicato una politica delle “mani libere”, chiedendo il rispetto della sua missione ultraterrena, le cui istanze sono state presentate come superiori, rispetto a quelle “terresti” perseguite dagli apparati statali.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 58-62 |
Numero di pagine | 5 |
Rivista | SEGNO |
Volume | XXXIX |
Stato di pubblicazione | Published - 2013 |