In dicta ecclesia omni die fit maramma et non est pecunia. Restauri e penuria di fondi nella cattedrale di Agrigento tra il XII e il XV secolo, in La cattedra di Gerlando- Giornate di studio sulla Cattedrale di Agrigento in memoria del canonico Domenico De Gregorio.

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Abstract

Nel Trecento le famiglie nobiliari, mercantili e notarili di Agrigento e, in primo luogo, i Chiaromonte ebbero un ruolo fondamentale nella committenza degli affreschi della Cattedrale, attorno alla quale si sviluppò un vivace agglomerato urbano. Le uniche notizie certe sui responsabili della "maramma" della Cattedrale risalgono alla prima metà del Quattrocento, quando fu procuratore Salvatore de Palmerio, ricco e discusso esponente di una nota famiglia del ceto cavalleresco originaria di Naro.
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteIn dicta ecclesia omni die fit maramma et non est pecunia. Restauri e penuria di fondi nella cattedrale di Agrigento tra il XII e il XV secolo
Pagine193-202
Numero di pagine10
Stato di pubblicazionePublished - 2010

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