TY - JOUR
T1 - I GESTI MOTORI NELLE SCOLIOSI MINORI
AU - Traina M; Brancato G; Siracusa N; Russo G; Zangla D
AU - Traina, Marcello
AU - Zangla, Daniele
AU - Russo, Giuseppe
PY - 2008
Y1 - 2008
N2 - Per scoliosi s'intende una deviazione laterale permanente della colonna vertebrale,
che si accompagna ad alterazioni anatomiche delle vertebre e delle altre strutture
di sostegno del tronco. La Scoliosis Research Society definisce la scoliosi come una curva (> 10 gradi Cobb) sul piano frontale che si manifesta con un'inclinazione laterale, che comporta l'allontanamento di un certo numero di vertebre dalla linea mediana; questa modificazione dà origine ad una curva laterale, caratterizzata da un apice,
essendo la vertebra apice la più scostata dall’ asse mediano, e da vertebre neutre o
vertebre limite, alle estremità della curva, dove le articolazioni intervertebrali
ritornano verso la linea mediana (punti repere da cui è possibile misurare i gradi
Cobb della scoliosi). Nel 70-80% dei casi la scoliosi viene definita idiopatica (cioè da causa ignota)anche se è possibile ipotizzare come causa la presenza di piccole alterazioni
dell’ accrescimento delle vertebre e/o il cedimento del sistema capsulolegamentoso
vertebrale e/o l’ insufficienza o squilibrio della muscolatura paravertebrale.
E’ importante fare una distinzione fra atteggiamento scoliotico, definito anche
paramorfismo e scoliosi strutturata (dismorfismo) poichè il primo è considerato
un’ alterazione funzionale della stazione eretta che ha la caratteristica di non essere
strutturata e quindi riducibile.
Negli atteggiamenti scoliotici e nella cosiddetta scoliosi minore, con curva sul
piano frontale inferiore ai 20° Cobb, che rappresentano il maggior numero di
deviazioni della colonna vertebrale sono indicati programmi che prevedono la
sorveglianza ed il contenimento delle curve e la loro evolutività ed in cui è
fondamentale la conoscenza e l’applicazione del gesto motorio. I gesti motori da conoscere per programmare l’ intervento e per applicarli nei casi di scoliosi minore sono gli esercizi che riguardano la presa di coscienza del proprio corpo, il controllo ed organizzazione del sistema respirazione, gli esercizi di estensione della colonna in auto-allungamento, di sospensione-trazione della
colonna con l'ausilio di spalliera e gli esercizi asimmetrici e simmetrici di
mobilizzazione.
AB - Per scoliosi s'intende una deviazione laterale permanente della colonna vertebrale,
che si accompagna ad alterazioni anatomiche delle vertebre e delle altre strutture
di sostegno del tronco. La Scoliosis Research Society definisce la scoliosi come una curva (> 10 gradi Cobb) sul piano frontale che si manifesta con un'inclinazione laterale, che comporta l'allontanamento di un certo numero di vertebre dalla linea mediana; questa modificazione dà origine ad una curva laterale, caratterizzata da un apice,
essendo la vertebra apice la più scostata dall’ asse mediano, e da vertebre neutre o
vertebre limite, alle estremità della curva, dove le articolazioni intervertebrali
ritornano verso la linea mediana (punti repere da cui è possibile misurare i gradi
Cobb della scoliosi). Nel 70-80% dei casi la scoliosi viene definita idiopatica (cioè da causa ignota)anche se è possibile ipotizzare come causa la presenza di piccole alterazioni
dell’ accrescimento delle vertebre e/o il cedimento del sistema capsulolegamentoso
vertebrale e/o l’ insufficienza o squilibrio della muscolatura paravertebrale.
E’ importante fare una distinzione fra atteggiamento scoliotico, definito anche
paramorfismo e scoliosi strutturata (dismorfismo) poichè il primo è considerato
un’ alterazione funzionale della stazione eretta che ha la caratteristica di non essere
strutturata e quindi riducibile.
Negli atteggiamenti scoliotici e nella cosiddetta scoliosi minore, con curva sul
piano frontale inferiore ai 20° Cobb, che rappresentano il maggior numero di
deviazioni della colonna vertebrale sono indicati programmi che prevedono la
sorveglianza ed il contenimento delle curve e la loro evolutività ed in cui è
fondamentale la conoscenza e l’applicazione del gesto motorio. I gesti motori da conoscere per programmare l’ intervento e per applicarli nei casi di scoliosi minore sono gli esercizi che riguardano la presa di coscienza del proprio corpo, il controllo ed organizzazione del sistema respirazione, gli esercizi di estensione della colonna in auto-allungamento, di sospensione-trazione della
colonna con l'ausilio di spalliera e gli esercizi asimmetrici e simmetrici di
mobilizzazione.
KW - colonna vertebrale, dismorfismi, scoliosi
UR - http://hdl.handle.net/10447/36966
M3 - Article
VL - I
SP - 211
EP - 224
JO - RIVISTA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO
JF - RIVISTA DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO
SN - 1974-4331
ER -