Abstract
Nel lavoro viene descritto il concetto di non luogo, elaborato da M. Augé, in riferimento ad una esperienza di gruppo condotta con pazienti stanieri. Il non luogo, come spazio anonimo di transito, si pensi agli aeroporti, rappresenta bene la condizione sospesa del migrante. Attraverso la condivisione di vissuti di deterritorialità si possono ricercare elementi che accomunano e che rendono meno individualizzato il percorso migratorio.
Lingua originale | Italian |
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Stato di pubblicazione | Published - 2006 |