Abstract
L'espulsione degli ebrei dalla Sicilia per volontà di Ferdinando il Cattolico obbliga la classe dirigente siciliana a fare il punto sul ruolo degli ebrei nel contesto economico siciliano e cercare di immaginare uno scenario economico che permetta di limitare al massimo i donni provocati dall'esodo. In primo luogo emerge che gli ebrei sono esclusi dal nucleo duro delle leve che mettono in moto il sistema economico siciliano: il commercio internazionale del grano e il controllo del credito. Gli ebrei sono artigiani e piccoli artigiani, ma danno un importante contributo all'economia siciliana con il loro lavoro specializzato e con i consumi. In secondo luogo si pensa di ovviare ai danni provocati dall'espulsione chiedendo al sovrano di abolire i divieti di esportazione del grano siciliano verso l'Africa per compensare i danni provocati dall'allontanamento.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 443-464 |
Rivista | MEDITERRANEA. RICERCHE STORICHE |
Volume | 8 |
Stato di pubblicazione | Published - 2006 |