Abstract
L’esigenza di ricordare, di comparare ieri e oggisi traduce nell’individuazione della distanza e delladiscontinuità tra passato e presente; ma non siesaurisce nella definizione di modelli di memoriacontrappresentistici. Assumendo come dato difatto il crollo irreversibile che ha travolto le istituzionidella vita pubblica e le trasformazioni deicomportamenti, il de officiis diventa infatti il luogodell’elaborazione del cambiamento. Nella sua ultimaopera Cicerone discute e manipola i capisaldidell’identità comune, e riconfigura il rapportotra azioni compiute per il proprio tornaconto eazioni compiute per il bene comune attraversoun intervento che trova ilsuo centro nella riflessione condotta sulla giustiziae sulla circolazione di beneficia, che è anchela sezione piú prescrittiva dell’intero trattato. Nellariqualificazione secondo iustitia dello scambio diprestazioni e di controprestazioni egli individuail proprio munus: trasmettere i risultati di questoestremo tentativo di riconfigurazione dei mores aigiovani della città, cui tocca ripartire dalle rovineancora fumanti dello stato.
Lingua originale | Italian |
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Titolo della pubblicazione ospite | Marco Tullio Cicerone, De officiis. Quel che è giusto fare. |
Pagine | IX-XXXVI |
Numero di pagine | 27 |
Stato di pubblicazione | Published - 2012 |