Abstract
L’articolo propone una rilettura del segmento iniziale del "Racconto italiano" di Gadda fondata sul nesso tra luoghi ed esperienza, cioè sulla declinazione narrativa del rapporto tra individuo e spazio. Lo scrittore, alle prese con il suo progetto di romanzo, si prefigge, di dare infatti una rappresentazione dell’eterna condizione umana nella particolare situazione dell’Italia: «Species aeternitatis in specie Italiae».L’articolo mostra, come a partire da questa fase laboratoriale, i luoghi diventino figure della conoscenza, mettendo in luce la connessione tra le forme dello spazio – naturale e antropico – e l’istanza conoscitiva e morale (il “lavoro”) che sommuove in profondità la poetica gaddiana e la sua prosa narrativa: della quale costituisce un campione emblematico il “notturno” paesaggistico (che giunge a compimento in Notte di luna) qui reinterpretato anche alla luce della sua stratificata sedimentazione avantestuale di cui il Dossier del Racconto italiano 5, contenuto nel Quaderno di Buenos Aires costituisce un esemplare significativo.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 65-79 |
Numero di pagine | 15 |
Rivista | INVERBIS |
Volume | 9 |
Stato di pubblicazione | Published - 2019 |