Abstract
D. Di Cesare, nel suo recente lavoro Stranieri residenti, propone una riflessione lucida e rigorosa, ma nello stesso tempo appassionante, su cosa significhi oggi essere migranti e che cosa, più in generale abbia significato migrare nella storia dell’umanità. Scrive l’autrice: “Occorre una politica che prenda le mosse dallo straniero inteso come fondamento e criterio della comunità”. Andando oltre lo jus sanguinis, fondato su fantasmi che sostanziano la discendenza, e mostrando i limiti dello jus soli, che àncora la cittadinanza a un territorio, allo Stato-Nazione, invenzione storicamente recente, la filosofa propone lo jus migrandi. “Migrare – scrive – è un atto politico” e in questo senso è un diritto che rappresenta una delle sfide del XXI secolo. L’articolo recensisce il volume sintetizzando i passaggi principali della riflessione dell’autrice che apre a una filosofia della migrazione come prospettiva inedita cui guardare il fenomeno.
Lingua originale | Italian |
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Numero di pagine | 0 |
Rivista | Archivio Antropologico Mediterraneo |
Volume | 20 (2) |
Stato di pubblicazione | Published - 2018 |