CONFRONTO TRA METODO BIOLUMINOTETRICO E CONTA DELLE COLONIE AEROBICHE NEL VALUTARE LA SANIFICAZIONE DELLE SUPERFICI IN AMBITO SANITARIO

Alberto Firenze, Daniele Domenico Raia, Lucia Cannova, Luigi Aprea, Sandro Provenzano, Valentina Bonanno

Risultato della ricerca: Otherpeer review

Abstract

Introduzione: la presenza di superfi ci contaminate in ambito sanitario è correlata all’aumentato rischio diinfezioni associate all’assistenza (healthcare associated infections, HAIs), in quanto costituiscono serbatoioambientale per gli agenti patogeni.Il monitoraggio dell’effi cacia dei processi di sanifi cazione risulta pertanto cruciale allo scopo di ridurre talerischio, e la ricerca di un metodo affi dabile, economico e rapido è tutt’ora in fase di studio.Obiettivi: lo scopo di tale studio è stato quello di valutare l’affi dabilità di un metodo bioluminometricobasato sulla rilevazione dell’adenosina trifosfato (ATP), come alternativa rapida ed economica alla contamicrobiologica delle colonie di batteri aerobi (Aerobic Colony Count, ACC), considerato attualmente ilgold standard nella rilevazione della contaminazione delle superfi ci.Materiali e Metodi: 614 superfi ci sono state campionate in modo random in tutte le unità operative dell’ospedalePoliclinico Paolo Giaccone dell’Università degli Studi di Palermo, tramite prelievo di un tamponespecifi co per entrambe le metodiche. Le misurazioni sono state successivamente analizzate tramite ilmodello di regressione lineare ed il calcolo del coeffi ciente di correlazione di Pearson.Risultati: il valore mediano dell’ACC di tutte le superfi ci campionate è risultato pari a 1.71 Unità FomantiColonie (Colony Forming Units, CFU)/cm2 (range interquartile IQR = 3.8), mentre il corrispettivo valoremediano bioluminometrico ammonta a 59.9 Relative Light Units /cm2 (RLU/cm2; IQR = 128.3). Il coeffi -ciente di Pearson R2 è pari a 0.09.Conclusioni: in base ai risultati di tale studio, non sembra esistere una correlazione lineare suffi cientementeforte e signifi cativa tra la conta ACC ed i valori bioluminometrici di ATP; pertanto l’impiego della bioluminescenzacome fattore predittivo del rischio infettivo non è suffi cientemente affi dabile. Nonostante le tecnichemicrobiologiche siano più dispendiose sia in termini di tempo sia di costi economici, esse costituisconoancora il gold standard per tale genere di valutazione, poiché il rischio di HAIs è maggiormente correlatoalla contaminazione delle superfi ci da parte di agenti patogeni specifi ci piuttosto che di generico materialeorganico rilevato dal bioluminometro.
Lingua originaleItalian
Numero di pagine1
Stato di pubblicazionePublished - 2015

Cita questo