Abstract

Introduzione. Negli ultimi anni si è assistito ad un generale incremento e ad una sempre più estesadiffusione, sia in ambito ospedaliero che comunitario, di microrganismi multiresistenti. In assenza ed inattesa di trattamenti farmacologici efficaci maggiore attenzione deve essere impiegata alla realizzazione distrategie di sorveglianza mirate. Il primo isolamento di un ceppo di Staphylococcus aureus meticillinoresistente(MRSA) risale al 1961 e fu seguito da una repentina diffusione negli ospedali di tutto il mondo.Ad oggi MRSA è riconosciuto come uno dei principali agenti responsabili delle infezioni nosocomiali e lepercentuali di isolamento variano da Paese in Paese in maniera notevole. In Europa la prevalenza di MRSAaumenta essenzialmente da Nord a Sud raggiungendo valori tra il 40% e il 50% in Italia. Intorno al 1990 siregistrò il primo isolamento di MRSA in comunità e da allora la diffusione e gli isolamenti in comunità sonosempre più comuni. Nell'arco di pochi anni i ceppi MRSA hanno dimostrato una notevole capacità evolutivae adattativa che desta molte preoccupazioni. Oggi è di uso comune la distinzione tra HA-MRSA e CA-MRSAutilizzata per tentare un approccio più rapido e mirato al problema ma che nelle nostre realtà non è semprecosì netta. Metodi. Lo studio che abbiamo svolto presso il Dipartimento di Scienze per la Promozione delleSalute e Materno-Infantile 'G. D'Alessandro' ha come obiettivo la valutazione dell'epidemiologia di MRSAsia in ospedale che in comunità confrontando la circolazione di MRSA all'interno dell'UTIN (Unità di TerapiaIntensiva Neonatale) del Policlinico 'Paolo Giaccone' e quella negli asili nido comunali di Palermo. Abbiamoraccolto in totale circa 1000 tamponi nasali dai bambini degli asili e dai neonati ricoverati in UTIN. Tuttisono stati analizzati per la ricerca di MRSA. Risultati. La frequenza di isolamento di MRSA è circa del 10% trai tamponi provenienti dall'UTIN contro il 2% dei tamponi prelevati negli asili. La frequenza di isolamento diceppi MSSA è più elevata ma molto simile in entrambi i contesti e pari al 12% e il 15%. L'attività svolta inUTIN rientra in un programma di sorveglianza iniziato nel giugno 2009 e ad oggi ha dato risultati moltopositivi riducendo la frequenza delle colonizzazioni da MRSA dal 27% (2009) al 10% (2013). Conclusioni. Lestrutture assistenziali rappresentano un contesto particolarmente a rischio per la circolazione dimicrorganismi multiresistenti e come tali devono essere tenuti sempre sotto stretta osservazione. Lasorveglianza attiva delle colonizzazioni consente di monitorare in maniera semplice, poco costosa etempestiva i principali agenti responsabili di infezioni correlate all'assistenza. Il confronto con la situazionein comunità ha consentito di conoscere con maggiore accuratezza l'epidemiologia di MRSA. La sorveglianzaè necessaria per realizzare interventi di prevenzione e controllo mirati ed efficaci.
Lingua originaleItalian
Numero di pagine1
Stato di pubblicazionePublished - 2013

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