Abstract
Composto nei primi tumultuosi mesi del 46 a.C., mentre Cesare sconfigge i pompeiani in Africa e consolida il suo potere, il Brutus registra, in modo lucido e coraggioso, la morte della repubblica e con essa il declino precoce ma irreversibile imposto all’uso pubblico della parola, nel quale i contemporanei di Cicerone individuavano un tratto forte della propria identità. La prima storia dell’eloquenza romana sembra nascere dunque come una sorta di elogio funebre; tuttavia per Cicerone ricordare l’oratoria significa soprattutto conservare un modello di azione e di intervento nella realtà che, nutrendosi di reciprocità e di gratitudine, può essere ancora rianimato e consegnato ai più giovani come un’eredità preziosa dalla quale ripartire.
Lingua originale | Italian |
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Editore | Carocci |
Numero di pagine | 395 |
ISBN (stampa) | 978-88-430-6159-4 |
Stato di pubblicazione | Published - 2011 |