TY - GEN
T1 - Autopia revisited
AU - Tesoriere, Zeila
PY - 2013
Y1 - 2013
N2 - Contro modello sin dalla loro prima apparizione, superstrade e circonvallazioni, attraversando il tessuto come barriere o trincee,hanno accresciuto in modo determinante il numero di figure urbane della discontinuità prodotto nel secolo XX dalla relazione diinfrastrutture e città. Oggi, in relazione ai nuovi scenari della sostenibilità e della decrescita, si moltiplicano i processi dirigenerazione urbana che vedono queste infrastrutture come nuove, straordinarie risorse. Negli anni ’70, la trasformazionedell’Harbor Drive Freeway di Portland in un waterfront park di 1500 ettari fu un progetto pioniere, comparabile per dimensioni aquello dell’interramento del Big Dig – la Central Artery - di Boston, negli anni ’90. Con strategie molteplici, le autostrade urbaneanimano processi di trasformazione che mirano definitivamente a convertirle in modelli. Una selezione dei numerosissimi casiattuali mostra che nelle grandi metropoli l’infrastruttura subisce metamorfosi sino a scomparire. La conversione in fiume dellacoreana Cheonggyecheon Expressway, a Seul ; la ricostruzione a raso delle sopraelevate Embarcadero Freeway e CentralFreeway a San Francisco (Cervero: 2006); la demolizione della West Side Elevated Highway a Manhattan, sostituita da un tracciatomultimodale integrato all’Hudson Riverpark (Tesoriere: 2010), introducono a una nuova stagione in cui le città si riappropriano diluoghi in cui il progetto di architettura fissa fluttuazioni cicliche di ri-crescita. Nelle metropoli e città europee, meno estese, lametamorfosi modifica i caratteri dell’infrastruttura che sono esito di un approccio esclusivo (solo tecnico o ingegneristico), persuperarne la natura autoreferente. Negli anni ’90, Las Rondas di Barcellona o il Concrete Collar di Birmingham (AUDAL: 2009),istituiscono una sorta di giurisprudenza della trasformabilità, in cui si opera frammento per frammento su una varietà di condizioniurbane colte nelle loro effettive potenzialità. Emblematico è in tal senso il caso del Boulevard Périphérique di Parigi, per il quale sielaborano studi prospettivi da più di un decennio (APUR: 2001, 2005, 2007; Tomato: 2003; TVK: 2008). Leggibile anche nel piùampio quadro del Grand Paris, l’insieme delle ipotesi per il Périphérique mostra che oggi non si tratta più solo di chiedersiattraverso quale procedimento ricucire lacerti lineari di tessuto. Si tratta piuttosto di affrontare la questione della rigenerazione delleforme costruite attraverso il loro rapporto con i fenomeni di ri-ciclo dei manufatti, considerando il preesistente come risorsa, comeenergia.Queste ricerche forniscono da alcuni anni contenuti didattici al laboratorio di Progettazione Architettonica del IV anno e alLaboratorio di Laurea “IN-FRA. Trasformare per frammenti la circonvallazione di Palermo”. Nei due diversi contesti, sisperimentano ipotesi di trasformazione su Viale Regione Siciliana a Palermo ritrovando nel quadro locale denominatori comuni aquello globale. Le descrizioni delle materie urbane mostrano che anche qui i cicli di attività si diversificano rispetto a quelli dei branidi tessuto attraversati, producendo effetti che hanno una precisa dimensione formale e innescando processi di riciclo in cuil’architettura articola relazioni fra materie architettoniche e urbane in una molteplicità di scale e temporalità, condizionate dai modid’uso dei suoli e dalla natura dei flussi. Elemento federatore è il progetto dello spazio pubblico, la riformulazione del suolo.
AB - Contro modello sin dalla loro prima apparizione, superstrade e circonvallazioni, attraversando il tessuto come barriere o trincee,hanno accresciuto in modo determinante il numero di figure urbane della discontinuità prodotto nel secolo XX dalla relazione diinfrastrutture e città. Oggi, in relazione ai nuovi scenari della sostenibilità e della decrescita, si moltiplicano i processi dirigenerazione urbana che vedono queste infrastrutture come nuove, straordinarie risorse. Negli anni ’70, la trasformazionedell’Harbor Drive Freeway di Portland in un waterfront park di 1500 ettari fu un progetto pioniere, comparabile per dimensioni aquello dell’interramento del Big Dig – la Central Artery - di Boston, negli anni ’90. Con strategie molteplici, le autostrade urbaneanimano processi di trasformazione che mirano definitivamente a convertirle in modelli. Una selezione dei numerosissimi casiattuali mostra che nelle grandi metropoli l’infrastruttura subisce metamorfosi sino a scomparire. La conversione in fiume dellacoreana Cheonggyecheon Expressway, a Seul ; la ricostruzione a raso delle sopraelevate Embarcadero Freeway e CentralFreeway a San Francisco (Cervero: 2006); la demolizione della West Side Elevated Highway a Manhattan, sostituita da un tracciatomultimodale integrato all’Hudson Riverpark (Tesoriere: 2010), introducono a una nuova stagione in cui le città si riappropriano diluoghi in cui il progetto di architettura fissa fluttuazioni cicliche di ri-crescita. Nelle metropoli e città europee, meno estese, lametamorfosi modifica i caratteri dell’infrastruttura che sono esito di un approccio esclusivo (solo tecnico o ingegneristico), persuperarne la natura autoreferente. Negli anni ’90, Las Rondas di Barcellona o il Concrete Collar di Birmingham (AUDAL: 2009),istituiscono una sorta di giurisprudenza della trasformabilità, in cui si opera frammento per frammento su una varietà di condizioniurbane colte nelle loro effettive potenzialità. Emblematico è in tal senso il caso del Boulevard Périphérique di Parigi, per il quale sielaborano studi prospettivi da più di un decennio (APUR: 2001, 2005, 2007; Tomato: 2003; TVK: 2008). Leggibile anche nel piùampio quadro del Grand Paris, l’insieme delle ipotesi per il Périphérique mostra che oggi non si tratta più solo di chiedersiattraverso quale procedimento ricucire lacerti lineari di tessuto. Si tratta piuttosto di affrontare la questione della rigenerazione delleforme costruite attraverso il loro rapporto con i fenomeni di ri-ciclo dei manufatti, considerando il preesistente come risorsa, comeenergia.Queste ricerche forniscono da alcuni anni contenuti didattici al laboratorio di Progettazione Architettonica del IV anno e alLaboratorio di Laurea “IN-FRA. Trasformare per frammenti la circonvallazione di Palermo”. Nei due diversi contesti, sisperimentano ipotesi di trasformazione su Viale Regione Siciliana a Palermo ritrovando nel quadro locale denominatori comuni aquello globale. Le descrizioni delle materie urbane mostrano che anche qui i cicli di attività si diversificano rispetto a quelli dei branidi tessuto attraversati, producendo effetti che hanno una precisa dimensione formale e innescando processi di riciclo in cuil’architettura articola relazioni fra materie architettoniche e urbane in una molteplicità di scale e temporalità, condizionate dai modid’uso dei suoli e dalla natura dei flussi. Elemento federatore è il progetto dello spazio pubblico, la riformulazione del suolo.
UR - http://hdl.handle.net/10447/75645
UR - http://emma.polimi.it/emma/showEvent.do?page=2171&idEvent=67
M3 - Other contribution
ER -