Abstract
Quanto attestato dal musicista Alberto Favara (1863-1923) rappresenta la fonte di maggiore rilievo per la conoscenza della musica popolare in Sicilia tra fine Ottocento e inizio Novecento, mostrando un’apertura nella considerazione del fare musicale per l’epoca davvero sorprendente. La documentazione relativa ai ritmi dei fabbri rappresenta un esempio antesignano di sensibilità antropologica per la relazione fra lavoro e musica. In altri casi (ritmi della pesca, grida di venditori, suoni di campane, richiami pastorali), alcune forme presenti nel Corpus non sono state più riscontrate nelle successive indagini. Di grande importanza sono poi le numerose osservazioni etnografiche, spesso condotte da Favara con criteri innovativi di inchiesta sul terreno: raccolta diretta delle testimonianze su comportamenti e pratiche musicali (specialmente riguardo aspetti estetici e simbolici), attestazione del lessico tradizionale, notizie sugli esecutori e sulle occasioni dei rilevamenti. Il Corpus e gli Scritti di Favara non restano tuttavia soltanto una straordinaria testimonianza storica ma continuano a fornire impulso alle ricerche attuali, intese a indagare le dinamiche di permanenza e di trasformazione della langue etnico-musicale siciliana.
Lingua originale | Italian |
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Titolo della pubblicazione ospite | Figure dell’etnografia musicale europea. Materiali Persistenze Trasformazioni. Studi e ricerche per il 150° anniversario della nascita di Alberto Favara (1863-2013) |
Pagine | 11-52 |
Numero di pagine | 42 |
Stato di pubblicazione | Published - 2016 |