Abstract
Il carattere anticlassico dell’opera manzoniana successiva alla duplice conversione – religiosa e artistica – è stato spesso troppo enfatizzatato, e in ogni caso risulta limitato più che altro al piano ideologico, manifestandosi come condanna senza appello della mitologia antica e del carattere dispotico del dominio romano. Diversa è la situazione sul versante più strettamente letterario, dove frequenti sono le citazioni e i riecheggiamenti degli autori greci e soprattutto latini. Uno di questi è senza dubbio Sallustio, i cui scritti Manzoni dovette quasi certamente consultare al tempo in cui progettava di scrivere una tragedia su Spartaco. Nella presente nota si mettono in evidenza alcune corrispondenze fra un fondamentale capitolo del De Catilinae coniuratione e diversi luoghi manzoniani, analizzando soprattutto i modi della trasposizione intertestuale.
Lingua originale | Italian |
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pagine (da-a) | 99-104 |
Numero di pagine | 6 |
Rivista | PAN |
Volume | 4 n.s. 2015 |
Stato di pubblicazione | Published - 2015 |