Agenda urbana in Italia: slittamenti di scale territoriali e paradigmi progettuali

Risultato della ricerca: Articlepeer review

Abstract

L’interesse per le città che da qualche tempo permea le politiche di coesione regionale in Europa coincide in Italia, in un orizzonte cronologicamente più ristretto, con una rinnovata centralità della dimensione nazionale nell’orientamento e regolazione delle politiche locali. A quest’esito, invero parziale ma politicamente piuttosto delineato, concorrono almeno un paio di processi tra loro interdipendenti. Da un lato, il riconoscimento della fragilità delle regioni (in particolare di quelle meridionali) nel governo di politiche complesse e multilivello tra le quali vanno certamente annoverate quelle per lo sviluppo e la rigenerazione delle aree urbane. Dall’altro, un più complesso processo di rescaling istituzionale che sembra ricentrare sulle municipalità (almeno delle maggiori città) crescenti responsabilità operative ponendole quali interlocutori privilegiati con il livello nazionale.A partire dal processo di costruzione del primo programma nazionale rivolto alle aree metropolitane, programma che convoglierà una quota significativa delle risorse per le aree urbane nella programmazione 2014-2020, il paper riflette su alcuni elementi di continuità e discontinuità presenti nelle politiche integrate per le città italiane condotte negli ultimi anni, identificando alcuni nodi su cui è verosimile potranno misursi fattori di efficacia e discontinuità che l’attuale iniziativa nazionale intende generare.
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)618-623
Numero di pagine6
RivistaPLANUM
Stato di pubblicazionePublished - 2014

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