Dettagli progetto
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L'obiettivo del progetto di ricerca è di sviluppare e testare un nuovo software di supporto all'indagine videocapillaroscopica. Il software sfrutterà i più recenti algoritmi per valutare in maniera oggettiva e meno valutatore dipendente i parametri angiogenetici correlabili alle caratteristiche del microcircolo orale in corso di patologie orali, sistemiche ed in pazienti esposti a fattori di rischio (fumo, alcol). Una procedura di segmentazione efficace, basata principalmente sulla base di analisi wavelet e morfologia matematica, sarà applicata a immagini videocapillaroscopiche (provenienti da un nuovo videocapillaroscopio ad alta risoluzione) per identificare le singole anse capillari. Gli esperimenti saranno effettuati su un database di patterns capillaroscopici per validare il modello e la sua correttezza sarà convalidata dalle segmentazioni fornite da operatori esperti. Identificate correttamente le anse capillari del microcircolo terminale, il software provvederà alla loro analisi tentando di estrapolare misure direttamente correlabili, stando alla letteratura, al fenomeno angiogenetico: densità capillare, lunghezza media delle anse capillari, calibro del capo afferente ed efferente dell’ansa, diametro totale medio dell’ansa, tortuosità (intesa come il numero di incroci dei due capi dell’ansa). L’angiogenesi rappresenta un insieme di processi funzionali atti alla formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli preesistenti. Questo processo gioca un ruolo importante sia in condizioni fisiologiche, quali lo sviluppo embrionale e la riparazioni di ferite, che in condizioni patologiche, come la crescita di tumori e metastasi e lo sviluppo di malattie infiammatorie croniche. Il fulcro dell’angiogenesi è la cellula endoteliale che prolifera e si differenzia sotto l’azione regolatoria del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF), principale induttore diretto dell’angiogenesi insieme ad altri cofattori di crescita. Il processo angiogenetico assume nell’ambito della trasformazione neoplastica un ruolo preminente, in quanto esso stesso rappresenta la porta di entrata allo stato neoplastico. Il significato prognostico del fenomeno angiogenetico è basato sul numero e sulla densità dei microvasi correlato direttamente con la capacità invasiva e metastatica. Alla luce di ciò, appare logico che uno studio attento e mirato del fenomeno angiogenetico permetta di individuare tempestivamente il passaggio nei vari stadi di trasformazione neoplastica. Le lesioni premaligne del cavo orale comprendono quelle alterazioni tissutali la cui probabilità di trasformazione neoplastica maligna è maggiore rispetto al tessuto sano. Nella maggior parte dei casi il cancro orale insorge su lesioni precancerose preesistenti della mucosa orale, colpendo raramente i tessuti orali che non siano già soggetti ad alterazioni patologiche. Tali lesioni possono permanere nel cavo orale dei pazienti per mesi o anni conservando caratteristiche benigne fino ad un punto in cui, per meccanismi e cause non sempre conosciute ed in tempi non prevedibili, iniziano a degenerare in senso maligno. Ciò avviene passando prima per diversi gradi di displasia fino a presentare, in seguito, caratteri di franca malignità, con l' invasione dei tessuti circostanti. Tali caratteristiche rendono possibile, nella maggior parte dei casi, la prevenzione o la cura del cancro orale in fasi estremamente precoci, garantendo la guarigione al paziente e risparmiandogli i rischi, le complicanze e gli effetti collaterali che la terapia dei casi avanzati spesso comporta. L’identificazione e il controllo delle lesioni precancerose permette, infatti, di diagnosticare il cancro orale quando sono interessati solamente gli strati più superficiali dei tessuti orali, consentendo, quindi, di asportare la massa tumorale con una semplice e piccola escissione chirurgica con danni funzionali praticamente nulli. La potenziale evoluzione di tale l
Stato | Attivo |
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Data di inizio/fine effettiva | 1/1/12 → … |
Fingerprint
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