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1.3 Sintesi del programma di ricerca
L’espansione edilizia di prevalente carattere residenziale realizzata tra gli anni ´70 e ´90 in centri minori del Sud Italia e al bordo di aree metropolitane, ha dato vita a nuove parti di città dimensionalmente rilevanti.
All’interno di quest’attività edilizia rientrano:
a) tutte quelle operazioni edilizie o urbane di dimesioni ridotte che hanno ottenuto il loro benestare amministrativo, ma che per loro concezione sono state realizzate come singoli episodi da piccoli imprenditori o da privati
b) tutte quelle operazioni edilizie che rientrano nel fenomeno diffuso negli anni dal `70 al `90 – in primo ordine di natura (sub)-culturale – definito correntemente “abusivismo edilizio”
Oggi, a distanza di circa 30 anni dalla loro costruzione, la realizzazione successiva delle opere di urbanizzazione primarie e raramente di alcuni servizi pubblici, tali aree conservano prevalentemente il loro carattere di degrado, di incompletezza, di inadeguatezza.
Tali aree risultano generalmente “incomplete”:
- nella loro scala urbanistica e paesaggistica
- nella loro dimensione urbana
- nella loro scala architettonica
Questo “costruito” è inevitabilmente destinato a perdurare a lungo, anche e forse grazie proprio alle sue trasformazioni necessarie ma anche possibili.
Tali possibilità di trasformazione sono di 3 ordini:
1) architettonico
Nonostante durante la progettazione del costruito senza piano da indagare, non siano stati spesso posti esplicitamente questioni di linguaggio, costruttive, tipologiche e di espressione, esso risulta come una scarna derivazione da modelli di edifici moderni, dove l’unica cosa che resiste dell’eredità del Moderno è il principio costruttivo. Grazie anche al grado di incompletezza, quanti di questi edifici si presentano come la diretta traduzione del principio spaziale e costruttivo della Maison Domino?
2) urbano
Vuoti e resti di risulta caratterizzano queste aree, spiegabili solo dalla invertita sequenza delle decisioni: prima è avvenuta la costruzione degli edifici come evento privato e solo dopo la costruzione della rete viaria ed infrastrutturale come fatto pubblico.
3) paesaggistico
Nell’ottica di piano generale delle città interessate, possono essere studiate trasformazioni radicali, che all’interno di strategie complesse ed a lungo termine, possano raggiungere anche soluzioni estreme, quali la demolizione più o meno parziale e sostituzione di grandi aree, compreso il ripristino dei luoghi originari.
Pertanto l’ipotesi di lavoro è:
I contesti urbani nati come la somma di episodi edilizi singoli e quelli di natura “abusiva”, manifestano potenzialità, sia di recupero oggettivo, sia di individuazione di nuovi modelli e tipologie urbane ed edilizie. Tali contesti, nella loro condizione odierna di incompletezza, possono contenere – attraverso la loro trasformazione – la possibilità di un recupero delle fasi progettuali eluse al momento della loro costruzione, di natura paesaggistico-ambientale, urbana ed architettonica.
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2.1 Obiettivi
Un primo obiettivo della ricerca sarà la precisa descrizione, secondo criteri verificabili, del costruito in oggetto, della messa in luce delle sue condizioni di origine, di trasformazione avvenuta e delle sue condizioni attuali di impreviste realtà urbane.
Il secondo obiettivo è una indagine sulle possibilità di trasformazione che, partendo dalle necessità odierne, queste realtà provocano, suggeriscono, o forse solo permettono. Ciò, come in apertura detto, su 3 diverse scale di progetto, quella del paesaggio, quella urbana e quella specificatamente architettonica. Non si tratterà di redigere progetti ad hoc per singole aree studio, i quali in buona parte siano determinanti da valenze di tipo “soggettivo” e non necessariamente verificabili. Insomma, saranno dei progetti-test, che si dovranno fermare proprio prima di diventare esperimenti personali od esercizi di stile. Si tratterà di elaborare strategie di intervento per le quali le regole di progetto generali siano esattamente fissate, plausibili, verificabili ed all’interno della massima “oggettività” possibile anche generalizzabili ed applicabili.
I risultati saranno degli scenari urbanistici ed architettonici, di carattere preciso ma aperto, a partire dai quali – adesso si – si possano sviluppare progetti, soluzioni e scelte poetiche personali.
Un risultato indiretto sarà la messa in luce delle attività progettuali tutt’ora avvenute in queste aree e del grado di consapevolezza relativo a problematiche di questo tipo, le quali saranno sempre più attuali sia nel futuro istituzionale e politico dei centri interessati che nel futuro delle attività professionali delle figure progettuali.
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2.2 Metodologie
Per arricchire l’ipotesi di partenza di argomenti e fatti, verrà seguita dal punto di vista metodologico una doppia via: una analitica ed una sintetica. Una si muove nel mondo dei significati e delle sue associazioni e l’altra nel mondo della percezioni e delle osservazioni relative. Si potrebbe anche dire che verranno raccolti dati della teoria e dati dell’empiria. La prima via – quella analitica – ricercherà i modelli, le teorie e le tecnologie che stanno più o meno direttamente alla base del costruito da indagare, individuando differenze e permanenze. Si tratterà di tracciare un quadro teorico all’interno del quale la ricerca si collocherà, elevandone così l’oggetto – attraverso l’indagine sulla sua trasformabilità – da un diffuso stato di considerazione superficiale ad un piano di studio relativamente oggettivo. Ciò eliminando dal campo pregiudizi, derivanti dall’apparenza – spesso banale e di basso profilo architettonico – in cui tale costruito si presenta.
La seconda via – quella sintetica – seguirà il principio delle osservazioni derivante dalle scienze naturali, quale la ricerca sul campo con le relative precedenti e susseguenti ricerche di materiali e informazioni. Nella elaborazione di tali dati raccolti, particolare attenzione e rigore saranno prestati alla descrizioni delle osservazioni, che da un lato dovranno avere un carattere oggettivo più alto possibile e dall’altro dovranno preparare l’individuazione di temi di ordine generale che vadano oltre il caso singolo. Ciò avverrà attraverso un sistema descrittivo formato da testi e da disegni come mezzo specifico della comunicazione dell’architettura. Per garantire la comparabilità tra le osservazioni dei singoli casi-studio, questo sistema di descrizione verrà precedentemente codificato, durante le osservazioni precisato, ed infine durante la restituzione applicato identicamente a tutti i casi-studio.
Trattandosi di aree di recente costruzione, alcune delle quali ancora parzialmente o totalmente senza concessione edilizia, e comunque in continua trasformazione e completamento, non si hanno disegni e rappresentazioni spaziali affid
Stato | Attivo |
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Data di inizio/fine effettiva | 1/1/07 → … |
Fingerprint
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