Strumenti giuridici per il contrasto alla pirateria marittima

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La ricerca ha ad oggetto il contrasto alla pirateria marittima, che negli ultimi anni ha assunto proporzioni sempre più vaste e preoccupanti. Il quadro giuridico di riferimento internazionale è costituito dalla Convenzione di Montego Bay del 1982, mentre dal punto di vista nazionale si segnalano due recenti interventi normativi, la legge 24 febbraio 2009 n. 12 e la legge 2 agosto 2011 n. 130. Il primo strumento ha previsto, tra l'altro, la giurisdizione nazionale anche per i reati di pirateria e di nave sospetta di pirateria. La più recente legge del 2011 ha previsto la possibilità di imbarcare su navi mercantili, che navigano in acque a rischio di pirateria, sia team militari sia contractors privati. La novità legislativa introdotto pone interessanti questioni legate alla normativa speciale del diritto della navigazione, in particolare quelle relative ai poteri di natura (anche) pubblicistica del comandante della nave, cui la legge attribuisce i compiti in merito al governo della nave e del suo equipaggio, inclusa la polizia di bordo e poteri di polizia, assumendo la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria (art.1235, n. 2, cod. nav.). I militari sono soggetti invece alle direttive e regole d’ingaggio del Ministero della difesa e debbono obbedire al comandante del nucleo operativo. La ricerca pertanto si propone di verificare la coerenza del quadro giuridico esistente, a livello pluriordinamentale (nazionale, comunitario, internazionale), mettendo in luce le criticità del sistema di contrasto alla pirateria internazionale, ricercando possibili soluzione, anche attraverso l'analisi comparatistica.
StatoAttivo
Data di inizio/fine effettiva1/1/12 → …

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