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Il ruolo della memoria, presente nei vari generi della storiografia e letteratura araba moderna e contemporanea è strettamente legato a questioni quali l’identità – collettiva e/o di genere -, la lettura o rilettura della storia, l’esperienza della migrazione, dell’esilio e dello sradicamento, ecc.
Nella produzione storiografica e letteraria che ruota attorno al concetto di memoria è possibile individuare alcuni tratti principali:
-L’autorappresentazione dell’individuo
-La rappresentazione della dimensione privata della società arabo-islamica
-L’interrelazione tra la dimensione privata e il discorso politico
-L’individuazione di “luoghi della memoria” (da città “esemplari” come Beirut e Damasco, ai villaggi e campi profughi palestinesi e, più recentemente, a siti urbani come Maydàn Tahrìral Cairo, Bengasi e Tripoli, fulcri nevralgici delle "rivoluzioni" egiziana e libica del 2011, ecc.)
-La scrittura storica e lo strumento letterario, in quanto narrazione, concepito come detentore e trasmettitore di una memoria individuale e, poi, collettiva.
Già in epoca moderna, a partire dalla presenza ottomana nei paesi arabi, la memoria diventa parte integrante di un processo che contribuisce a creare la nuova identità culturale e storica del mondo arabo-islamico. Dal punto di vista strettamente letterario, la memoria è spesso elemento centrale della sperimentazione narrativa in atto all’epoca. E' ad esempio presente in generi letterari quali il romanzo autobiografico e/o di formazione, o il racconto di viaggio, al contempo adattati da modelli estranei alla cultura arabo-islamica secondo un processo di iqtibàs ed esempio di rinnovamento di generi appartenenti al patrimonio classico.
In tempi successivi, la memoria diventa strumento indispensabile per la rivendicazione e la ricostruzione di un’identità sconvolta dal colonialismo, soprattutto per quanto riguarda i paesi arabi. Il recupero della memoria individuale e collettiva diventa poi un processo imprescindibile per intellettuali, storici e scrittori arabi del Maghreb e del Mashreq (si pensi alla questione palestinese da un lato e alla realtà algerina dall'altro), i quali sentono la profonda esigenza di riscrivere la storia, la propria storia e quella del loro popolo, spesso in contrasto con le interpretazioni ufficiali e gli approcci eurocentrici ancora vigenti.
I tentativi degli intellettuali, storici e letterati arabi e musulmani di riscrivere la storia fanno parte di un importante processo di “memorializzazione” che spesso trova anche nella produzione letteraria la sua espressione più efficace.
A ciò si aggiungano le esperienze quali l’esilio e la migrazione, condivise da moltissimi intellettuali arabi – uomini e donne - storici, romanzieri, poeti e drammaturghi, i quali, attraverso l’esperienza artistica hanno testimoniato e combattuto la propria condizione marginale. Infine, a proposito di condizione marginale, un discorso a parte meriterebbe il ruolo della memoria nella produzione storica e letteraria delle donne volta ad elaborare, attraverso la scrittura, una riconfigurazione del “genere” letterario funzionale a una rappresentazione di “gender”, inteso come appartenenza all’universo sociale femminile.
Un recente processo in atto riguarda, infine, le "rivoluzioni" arabe: molti artisti e intellettuali arabi e musulmani producono storie e narrazioni utilizzando differenti generi compresi tra i riferimenti all'Islam classico e la modernità, con lo scopo di elaborare una memoria degli eventi attuali.
Nell'analisi dei fenomeni in oggetto si privilegia il punto di vista degli studi islamici attraverso un approccio metodologico interdisciplinare teso a superare gli orti conclusi. In tale ambito un'importanza particolare riveste l'analisi terminologica e dei concetti in uso nel mondo arabo a partire dallo stesso termine-concetto "al-dhakira" che indica la memoria.
Stato | Attivo |
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Data di inizio/fine effettiva | 1/1/12 → … |
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