LA GESTIONE DELLA MATURAZIONE E DELLA QUALITA’ DELL’UVA MEDIANTE INTERVENTI IN VERDE IN VITI SOTTOPOSTE A DIFFERENTI REGIMI IDRICI IN UN AMBIENTE CALDO ARIDO

Progetto: Research project

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La produttività della vite unitariamente agli aspetti qualitativi dell’uva è determinata dall’interazione tra il genotipo, l’ambiente e le tecniche colturali. Un’importante funzione della tecnica colturale è quello di regolare l’equilibrio vegeto-produttivo del vigneto ottimizzando il rapporto tra le strutture adibite all’elaborazione dei fotoassimilati, source, e quelle che le utilizzano sia per l’accrescimento che per l’accumulo. Una notevole importanza in tal senso rivestono gli interventi di potatura verde che permettono di modificare il quantitativo di sources, di modificare la ripartizione degli elaborati, di modificare i rapporti di competizione tra sink e souces. L’intervento di cimatura regola la forza dei “sources” aumentando la quantità e la velocità di formazione della superficie fogliare esposta La defogliazione si inserisce come tecnica adatta a regolare la quantità di superficie fogliare, per favorire un ottimale microclima all’interno della chioma, e per ottenere un buon equilibrio tra source e sink e quindi un buon risultato quali-quantitativo della produzione. Il deficit idrico è considerato uno dei più efficaci ed importanti fattori colturali di regolazione della qualità delle uve da vino. Moderati livelli di deficit idrico sono considerati essenziali nel determinare la qualità finale del prodotto, sia attraverso il contenimento della produttività (Poni et al., 1994), che mediante il controllo dei meccanismi di ripartizione delle risorse tra i sinks vegetativi e quelli riproduttivi (Barbagallo et al., 1996), a favore dell'accumulo di assimilati nella bacca. La ricerca ha l'obiettivo di valutare gli effetti della defogliazione nella zona dei grappoli e della cimatura, in quattro regimi idrici differenti (T1: asciutto, T2: potenziale idrico predawn, per tutto il ciclo vegetativo al di sopra di –0.5 Mpa, T3: potenziale idrico predawn al di sopra di -0.5 Mpa fino all’invaiatura e -0.7 Mpa nel periodo invaiatura-raccolta ed infine la tesi T4: potenziale idrico predawn al di sopra di -0.7 Mpa fino all’invaiatura ed al di sotto di -0.5 Mpa nel periodo invaiatura-raccolta), considerati sia singolarmente sia come interazione di fattori, sulle modifiche dei rapporti sources-sinks nelle piante.

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La ricerca ha l'obiettivo di valutare gli effetti della defogliazione nella zona dei grappoli e della cimatura, in quattro regimi idrici differenti (T1: asciutto, T2: potenziale idrico predawn, per tutto il ciclo vegetativo al di sopra di –0.5 Mpa, T3: potenziale idrico predawn al di sopra di -0.5 Mpa fino all’invaiatura e -0.7 Mpa nel periodo invaiatura-raccolta ed infine la tesi T4: potenziale idrico predawn al di sopra di -0.7 Mpa fino all’invaiatura ed al di sotto di -0.5 Mpa nel periodo invaiatura-raccolta), considerati sia singolarmente sia come interazione di fattori, sulle modifiche dei rapporti sources-sinks nelle piante. In particolare saranno valutati gli effetti delle diverse tecniche di gestione della chioma, realizzate nelle fasi fenologiche dell’allegagione e dell’invaiatura, sulla funzionalità e quantità dei sources in rapporto ai sinks ed alla qualità finale del prodotto, considerando la sintesi dei metaboliti primari e secondari. Sarà inoltre valutato l’effetto dei suddetti fattori sul vigore sia della pianta sia del singolo germoglio, e del vigore stesso sulla ripartizione e ridistribuzione dei metaboliti primari e secondari. La ricerca consisterà nel valutare la cimatura e la defogliazione quale intervento in grado di modificare l’età della chioma e la ripartizione degli elaborati. In particolare agendo sull’epoca d’intervento (allegagione/invaiatura) ed in diversi regimi idrici, saranno messi in evidenza gli effetti sulla efficienza fotosintetica, sulla maturazione fisiologica e commerciale delle uve, sull’accumulo e sulla degradazione dei metaboliti all’interno della bacca. Le diverse strategie di deficit idrico controllato verrà realizzato monitorando il potenziale idrico “predawn”. In pratica ogni qualvolta le piante si troveranno, per ciascun trattamento irriguo, al di fuori dei range prefissati verrà effettuata un’irrigazione. Metodi Per tutte le tecniche di gestione della chioma, al fine di valutare gli effetti sull’efficienza produttiva ed i rapporti sources-sinks, saranno effettuati i seguenti rilievi: RILIEVI VEGETATIVI - stima della superficie fogliare attraverso un misuratore d’immagine Delta – T- Device - dinamiche di accrescimento dei germogli - altezza e spessore e densità della chioma (metodo point quadrat) - accrescimenti diametrali del fusto - sostanza secca ed accumulo di amido negli organi di riserva - legno di potatura La crescita vegetativa sarà valutata mediante rilievi non distruttivi e distruttivi (lunghezza,peso fresco e secco dell’asse principale e laterale del germoglio, numero di germogli laterali, area fogliare, peso fresco e secco delle foglie del germoglio). Questi rilievi saranno effettuati nelle principali fasi fenologiche su un numero rappresentativo di piante e germogli di ogni singola replica. Il legno di potatura sarà misurato su tutti i ceppi di ogni replica e un campione sarà prelevato per ciascuna parcella per la determinazione della sostanza secca. RILIEVI PRODUTTIVI - quantità di uva prodotta - numero di grappoli Su tutti i ceppi di ogni replica verrà rilevata la produzione di uva per pianta - peso medio del grappolo - peso medio dell’acino - peso medio del rachide - lunghezza del grappolo - volume del grappolo Su un campione rappresentativo di 50 grappoli per replica verrà calcolato il peso medio del grappolo, del rachide, la lunghezza ed il volume; su tutti gli acini verrà calcolato il peso medio ed il volume. Alla vendemmia verrà prelevato un campione costituito da porzioni di grappoli da inviare alla UO di Ancona per la determinazione della sostanza secca dei grappoli e della componenti minerali. RILIEVI QUALITATIVI - grado zuccherino (°Brix) - acidità totale (g/l) - pH - indice di antociani e polifenoli totali ed estraibili (Di Stefano et al., 1989) Le variazioni della composizione chimica dell’acino, saranno valut
StatoAttivo
Data di inizio/fine effettiva1/1/06 → …

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