Effetti della tecnica di mungitura negli ovini sulla produzione quanti-qualitativa di latte

    Progetto: Research project

    Dettagli progetto

    Description

    Per gli ovini, la pratica della mungitura meccanica in Sicilia stenta a decollare, malgrado le vigenti normative igienico sanitarie (DPR 54/97) impongano alle aziende zootecniche di non superare determinate soglie di valori di carica microbica del latte. La semplificazione delle operazioni di mungitura rappresenta uno dei problemi più importanti per l’azienda ovina in quanto tale pratica occupa l’allevatore per il 50% del tempo lavorativo. Gli studi che si intendono effettuare nella ricerca in oggetto, volti a valutare, su pecore Comisane munte meccanicamente, l’effetto di intervalli sbilanciati tra le mungiture giornaliere e della soppressione del ripasso, rappresentano un contributo al fine di incentivare ed aumentare la diffusione della mungitura meccanica negli allevamenti ovini siciliani.

    Layman's description

    La pratica della mungitura meccanica negli allevamenti ovini di solito viene praticata solo in realtà più evolute, dove prevalgono la stanzialità e l’intensivizzazione degli allevamenti. La mungitura meccanica consente, rispetto a quella manuale, diversi vantaggi quali: - l’aumento della produttività del lavoro; - il miglioramento delle condizioni di lavoro degli addetti; - l’ottenimento di un latte qualitativamente migliore dal punto di vista igienico sanitario. Il progetto si prefigge come primo obiettivo quello di valutare gli effetti, sulla produzione quanti-qualitativa di latte delle pecore Comisane, di diversi intervalli di mungitura. Il presupposto è che la mungitura viene effettuata due volte al giorno e che l’intervallo di mungitura più opportuno per la fisiologia della lattazione è quello di 12 ore fra la 2 mungiture giornaliere. Il rispetto di tali intervalli però comporta un aggravio notevole per i pastori, costretti a mungere la mattina presto e la sera tardi. Scopo dell’attività del primo anno è quello di testare altri 2 intervalli di mungitura, rispetto a quello ottimale 12/12, (10/14 e 8/16 ore, rispettivamente fra le mungiture mattina - sera e sera - mattina) al fine di valutare l’impatto di tali intervalli sbilanciati sulla produzione di latte. Inoltre verrà valutato l’effetto di tali intervalli di mungitura in relazione alla diversa morfologia della mammella e alla differente capacità della cisterna del latte presente nella mammella. L’adozione di intervalli sbilanciati consentirebbero all’allevatore di operare con orari più confortevoli, sempre che ciò non arrechi nocumento alla produzione quanti-qualitativa di latte, alla lunghezza della lattazione ed alla sanità della mammella. L’obiettivo della prova del 2° anno è quello di valutare la validità dell’esecuzione del ripasso dopo la mungitura meccanica. La mungitura meccanica delle pecore si articola in più fasi. La prima inizia con l’attacco del gruppo di mungitura e cessa quando si interrompe il flusso spontaneo del latte. Con questa operazione si estrae dalla mammella una quantità di latte variabile in funzione di diversi fattori, successivamente si può operare con un ripasso a macchina, che consiste essenzialmente in un massaggio effettuato con il gruppo ancora attaccato ai capezzoli, effettuato quando cessa il deflusso spontaneo del latte. In alternativa e/o in aggiunta si effettua il ripasso a mano che consiste nell’effettuare, subito dopo il distacco del gruppo, una mungitura manuale che consente di estrarre un’ulteriore frazione di latte dalla mammella. Ovviamente, passando dall’assenza di ripasso al ripasso meccanico o manuale, si allungano i tempi di mungitura. Scopo della prova sperimentale è quindi quello di valutare, nelle pecore di razza Comisana, le eventuali perdite di latte non munto nel caso della soppressione del ripasso. Verrà valutata anche la qualità del latte munto in quanto il latte di fine mungitura risulta più ricco in lipidi. Il sottoprogetto si svilupperà in due anni. Le prove verranno condotte su un nucleo di 60 pecore di razza Comisana. Gli animali verranno suddivisi in due gruppi omogenei per data di parto e per produzione di latte. Al fine della suddivisione nei due gruppi sperimentali si farà riferimento alla classificazione della morfologia delle mammelle ovine proposta per la razza Sarda, che prevede la classificazione delle pecore in 4 categorie, in relazione alla forma della mammella ed all’inserzione dei capezzoli. Il primo gruppo di animali (gruppo A), costituito da 30 pecore in lattazione sarà caratterizzato da una morfologia della mammella assimilabile ai tipi 1 e 2 della classificazione suddetta, mentre il secondo gruppo di animali (gruppo B) sarà contraddistinto da una morfologia della mammella riferibile ai tipi 3 e 4. Oltre a tale distinzione, ad ogni soggetto verrà misurata la cisterna del latte tramite e
    StatoAttivo
    Data di inizio/fine effettiva1/1/07 → …

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