Tragedia all’italiana: Adelchi, i padri, la patria

Matteo Di Gesu'

Tragedia all’italiana: Adelchi, i padri, la patria

Scienze Umanistiche

Research output: Contribution to journal › Article › peer-review

Abstract

[automatically translated] Read once more the Adelchi as a family tragedy allows you to calibrate even better its political significance: namely, the analysis of the conflicting relationships between Desiderio and his sons, we can derive an even more complex and contradictory of that abundantly discussed in decades of exegesis. Adelchi and Ermengarde, infrantosi with the intervention of the "provident misfortune" any remaining constraint branch with state power and paternal, stripping of their former sovereign identity, a Christian place themselves "in between the oppressed", mingling with that "great multitude d 'men, a number of generations, passing on the ground, on his land, unnoticed, without leaving a trace. "

Original language	Italian
Pages (from-to)	139-154
Number of pages	16
Journal	INVERBIS
Volume	IV, 2
Publication status	Published - 2014

Cite this

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title = "Tragedia all{\textquoteright}italiana: Adelchi, i padri, la patria",

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TY - JOUR

T1 - Tragedia all’italiana: Adelchi, i padri, la patria

AU - Di Gesu', Matteo

PY - 2014

Y1 - 2014

N2 - Leggere una volta di più l’Adelchi come una tragedia familiare consente di calibrare ancora meglio la sua valenza politica: più precisamente, dall’analisi delle relazioni conflittuali che intercorrono tra Desiderio e i suoi figli, si può ricavare un'interpretazione ancora più complessa e contraddittoria di quella abbondantemente discussa in decenni di esegesi.Adelchi ed Ermengarda, infrantosi con l'intervento della «provida sventura» ogni residuo vincolo filiale col potere statuale e paterno, spogliandosi della loro precedente identità di sovrani, cristianamente collocano loro stessi «in fra gli oppressi», confondendosi con quella «immensa moltitudine d'uomini, una serie di generazioni, che passa su la terra, su la sua terra, inosservata, senza lasciarvi un vestigio». Non dunque come un commiato dalla storia va letto il finale della tragedia e per conseguenza il suo significato complessivo: dall'ingiustizia della storia si può sortire facendosi «popolo», soggetto collettivo artefice del proprio riscatto.

AB - Leggere una volta di più l’Adelchi come una tragedia familiare consente di calibrare ancora meglio la sua valenza politica: più precisamente, dall’analisi delle relazioni conflittuali che intercorrono tra Desiderio e i suoi figli, si può ricavare un'interpretazione ancora più complessa e contraddittoria di quella abbondantemente discussa in decenni di esegesi.Adelchi ed Ermengarda, infrantosi con l'intervento della «provida sventura» ogni residuo vincolo filiale col potere statuale e paterno, spogliandosi della loro precedente identità di sovrani, cristianamente collocano loro stessi «in fra gli oppressi», confondendosi con quella «immensa moltitudine d'uomini, una serie di generazioni, che passa su la terra, su la sua terra, inosservata, senza lasciarvi un vestigio». Non dunque come un commiato dalla storia va letto il finale della tragedia e per conseguenza il suo significato complessivo: dall'ingiustizia della storia si può sortire facendosi «popolo», soggetto collettivo artefice del proprio riscatto.

UR - http://hdl.handle.net/10447/102480

M3 - Article

SN - 2279-8978

VL - IV, 2

SP - 139

EP - 154

JO - INVERBIS

JF - INVERBIS

ER -

Tragedia all’italiana: Adelchi, i padri, la patria

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