@inbook{e0739a2009ee4b1cb488c66636bf7020,
title = "Morfologia e sintassi: questioni di confine {\textquoteleft}vecchie{\textquoteright} e {\textquoteleft}nuove{\textquoteright}",
abstract = "Questo lavoro si inserisce in un pi{\`u} ampio tentativo di ricostruire, con un metodo che possa caratterizzarsi come {\textquoteleft}scientifico{\textquoteright}, il quadro della morfologia derivazionale del greco antico. La morfologia teorica, e quella lessicale in particolare, si avvalgono delle intuizioni del parlante nativo al fine di esplicitare la consistenza dei processi morfologici e la loro produttivit{\`a}; nel caso di una lingua {\textquoteleft}morta{\textquoteright} all{\textquoteright}analista viene meno tutta la messe di dati che possono essere elicitati dalla specifica competenza dei parlanti nativi su fatti inerenti alla propria lingua. Per questo motivo ho pensato di {\textquoteleft}interrogare{\textquoteright}, seppur in modo affatto eterodosso, Apollonio Discolo quale parlante nativo colto del greco e, come spesso accade in questi casi, gli esiti di tale inchiesta mi hanno condotto all{\textquoteright}esplorazione di strade che non avevo previsto di dover percorrere. Pare infatti che in un ambito derivazionale ante litteram Apollonio Discolo nel perˆ sunt£xewj avvertisse le stesse preoccupazioni che informano gli studi dei morfologi contemporanei: {\`e} possibile una separazione tra morfologia e sintassi? {\`E} possibile il riscontro di criteri obiettivi che distinguano i composti dai sintagmi? {\`E} noto che la composizione sia la regione della morfologia pi{\`u} sensibile a {\textquoteleft}contaminazioni{\textquoteright} da parte della sintassi (cfr. Benveniste 1967: 15), fatto che ha costituito e costituisce tuttora un problema nell{\textquoteright}individuazione di aree di pertinenza rigidamente separate per i due ambiti (cfr. Scalise 1994:139). La necessit{\`a} di trovare uno strumento teorico che consenta la comunicazione tra i due domini {\`e} alla base degli studi di molta parte della morfologia teorica attuale (cfr. Scalise-Lieber 2006). Il fatto che Apollonio nel II secolo a. C. sentisse, seppur a suo modo, lo stesso problema conferisce a mio avviso un aspetto {\textquoteleft}attuale{\textquoteright} a considerazioni di natura storico-critica. In particolare si tenter{\`a} di mostrare come Nel libro IV del per{\`i} sunt{\`a}xeo:s Apollonio elabori una vera e propria teoria riguardo ai meccanismi di formazione delle parole nella propria lingua. Si occupa in particolare di trovare criteri atti alla definizione degli ambiti della sintassi e della morfologia nella differenziazione tra composti/derivati da un lato e sintagmi dall{\textquoteright}altro. I principi che Apollonio deriva dall{\textquoteright}osservazione del comportamento delle parole complesse sanciscono la possibilit{\`a} effettiva di differenziare la s{\'y}nthesis (con-posizione) e la par{\'a}thesis (giustapposizione). A differenza di quest{\textquoteright}ultima, infatti, la prima esibisce le seguenti caratteristiche: 1. unificazione accentuale 2. possibilit{\`a} di essere preceduta dall{\textquoteright}articolo 3. esocentricit{\`a} 4. flessione solo sul secondo costituente 5. possibilit{\`a} di subire opacizzazione semantica.",
keywords = "Apollonio Discolo, morfologia, par{\'a}thesis, sintassi., s{\'y}nthesis, Apollonio Discolo, morfologia, par{\'a}thesis, sintassi., s{\'y}nthesis",
author = "Luisa Brucale",
year = "2010",
language = "Italian",
isbn = "9788856817676",
series = "MATERIALI LINGUISTICI",
pages = "117--128",
booktitle = "La morfologia del greco tra tipologia e diacronia. Atti del VII Incontro internazionale di Linguistica greca (Cagliari, 13-15 settembre 2007)",
}