Project Details
Description
La diagnosi della toxoplasmosi congenita si avvale nel bambino della ricerca delle IgM,delle IgA specifiche che, diversamente da quanto accade per le IgG, non oltrepassano la placenta. Tuttavia, nella maggior parte dei casi il bambino nato da madre con infezione in gravidanza non presenta né IgM né IgA anti toxoplasma gondii. Pertanto, la diagnosi della toxoplasmosi congenita si basa su un follow-up clinico sierologico che valuta l’incremento o la persistenza delle IgG specifiche nel corso del primo anno di vita. Ciò determina l’applicazione di un iter diagnostico e terapeutico anche in coloro che nel corso del follow-up presentino un trend sierologico tipico dei bambini non infetti.
Recentemente alcuni studi microbiologici suggeriscono come l’applicazione della metodica di western blot su un doppio campione sierologico madre-bambino possa permettere di determinare se il pattern delle IgG anti toxoplasma gondii del neonato corrisponda o no a quello materno. Tale metodica se applicata su un campione significativo potrebbe permettere una diagnosi precoce dell’infezione congenita e ridurre la durata del trattamento nei bambini non infetti.
Layman's description
Obiettivi
BACKGROUND: La Divisione Clinicizzata dell’Istituto di Patologia Infettiva e Virologia dell'università di Palermo, arruola un elevato numero di coppie madre-figlio con infezione certa o sospetta da Toxoplasma gondii.Il management di questa infezione è spesso difficile e delicato soprattutto nel neonato nato da madre con anamnesi gravidica incerta. Pertanto un attento follow-up clinico, sierologico e strumentale, di almeno un anno, viene oggi consigliato in tutti i nati da madre con infezione certa, sospetta o indeterminata da Toxoplasma gondii. Questo follow-up non solo è molto costoso per il nostro Sistema Sanitario Nazionale ma espone alcuni neonati ad un vano follow-up clinico e terapeutico.
Obbiettivi:
•Valutare il profilo degli anticorpi IgG anti Toxoplasma gondi della madre e del neonato con metodo Western blot
•Comparare i risultati del western blot con altri metodi sierologici utilizzati per verificare lo stato di infezione nei bambini nati da madri con infezione sospetta o certa in gravidanza
•Correlare lo stato di infezione del neonato con le caratteristiche dell’infezione da Toxoplasma gondii della madre
Metodologie
Pazienti:
- coppia madre-figlio con infezione certa in gravidanza;
- coppia madre-figlio con infezione sospetta in gravidanza
Raccolta dei campioni:
- il follow-up sierologico nelle gravide prevede la raccolta di n° 2 campioni di circa 4 cc di sangue: il primo campione raccolto all’epoca dell’arruolamento ed il secondo dopo il parto
-Il follow-up sierologico del neonato prevede la raccolta in coppia del siero materno e del neonato (per quest’ultimo circa 4 cc di sangue) al tempo 0 (nascita) e poi ogni mese fino al 12 mese di vita
I campioni sono stoccati e conservati fino al momento della determinazione.
Laboratorio:
-Il campione di siero della coppia madre-figlio verrà testato attraverso metodi di Wester blot e test di sierologia standardizzati (IgM-ISAGA, ELISA ED IFA).
-Nelle madri con infezione certa in gravidanza il dato sierologico potrà essere accompagnato dal risultato della ricerca di materiale genomico per Toxoplasma gondii su prelievo di liquido amniotico.
•Messa a punto di un programma di immagazzinamento dati ed elaborazione statistica . In particolare, le caratteristiche del campione madre/bambino saranno inserite in un database implementato su Access 2000 (Eureka) che prevede il collegamento di due schede contenenti dati clinici, epidemiologici e sierologici della gravida e del neonato. La scheda informatizzata della madre contiene dati concernenti le caratteristiche demografiche del campione, sierologia pregravidica e gravidica, diagnosi prenatale e terapia effettuata. La scheda del bambino contiene un protocollo di follow-up condotto con intervalli differenziati:
a)caratteristiche cliniche e sierologiche alla nascita e al tempo 1-3-6-9-15-18-24-36 e 48 mesi;
b)valutazione oftalmologica alla nascita e 3, 6, 12, 18, 24, 36 e 48 mesi;
c)potenziali evocati visivi ed uditivi a 6 e 12 mesi;
d)controlli neurostrumentali (ecografia transfontanellare eventualmente supportata da TC e RMN) alla nascita, 3 e 6 mesi.
Status | Active |
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Effective start/end date | 1/1/04 → … |
Fingerprint
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