Project Details
Description
Nell’ambito delle Scienze Sociali, le misurazioni necessarie alla comprensione del funzionamento di entità complesse come i sistemi organizzativi, sono fornite sia dai valori assunti da singole serie di dati sia, più spesso, da serie di grandezze che sono in relazione con il fenomeno che si vuole misurare.
Per valutare la performance dei servizi e delle attività offerte da un’organizzazione, è divenuta prassi diffusa e consolidata in letteratura, ricorrere a un sistema di indicatori al fine di concettualizzare il fenomeno, attraverso le sue dimensioni, rendendo quindi possibile sia il monitoraggio spazio-temporale, sia l’individuazione di eventuali carenze, che segnalino la necessità di un intervento. L’ampia diffusione di tali strumenti ha, tuttavia, causato, nelle diverse realtà in cui sono stati impiegati (monitoraggio di politiche economiche o sociali, valutazione della performance dei servizi pubblici come l’università o la sanità, ecc), il proliferare di indicatori non congruenti tra loro, o perché non misurano esattamente la stesso concetto o perché, pur partendo da una base di dati comparabili, utilizzano metodi di trasformazione e aggregazione differenti e non sempre statisticamente adeguati.
Questo progetto nasce con l’intento di rivisitare gli aspetti metodologici collegati alla costruzione degli indicatori alla luce dei costrutti teorici propri della teoria della misurazione. Una particolare attenzione sarà posta ai problemi di merito e di metodo nella scelta dei criteri di standardizzazione degli indicatori semplici, delle funzioni di aggregazione delle singole componenti, e di schemi di ponderazione per l’aggregazione delle stesse in una misura sintetica. Dal punto di vista più strettamente statistico, saranno anche affrontati i temi della validazione, sia degli indicatori semplici sia delle loro sintesi in indicatori compositi. In entrambe le fasi si intende indagare sulla capacità esplicativa degli indicatori nei modelli di analisi fattoriale basati sull’analisi della covarianza, di Rasch, di sensitivity and uncertainty analysis, nei modelli marginali, in quelli ad effetti fissi o casuali, ed ,infine, in quelli di transizione.
Il contesto applicativo al quale si farà riferimento verterà sulla valutazione di alcuni aspetti, a nostro avviso complementari, della performance del Sistema Universitario. In particolare, si studieranno le problematiche connesse alla costruzione di misure per la valutazione della didattica universitaria (UR di Palermo), per monitorare la valutazione degli effetti di feed-back che la valutazione della didattica esercita sulle organizzazioni che la mettono in atto (UR di Pavia), nonché sulla valutazione dell’efficacia della formazione universitaria in riferimento agli esiti occupazionali dei laureati (UR di Pisa). A tale scopo si farà ricorso alle indagini degli Atenei per la rilevazione del giudizio degli stessi studenti sul servizio ‘erogazione della didattica’ Parallelamente, si ricorrerà alla meta- valutazione per tentare di analizzare l’impatto che i processi valutativi hanno avuto sulla (ri)organizzazione dei singoli Atenei e/o corsi di laurea, sia con indagini quantitative svolte direttamente sui risultati della valutazione a livello di singolo docente, sia con una indagine condotta sui Presidi delle Facoltà per conoscere se, ed in che misura, sono state attuate decisioni conseguenti ai riscontri ottenuti dalla valutazione della didattica.
Infine, si ricorrerà ad indicatori di efficienza per valutare la performance delle carriere degli studenti, con particolare attenzione ai contesti educativi in cui si realizzano, nonché ad indicatori di “occupabilità” per quantificare l’efficacia del percorso formativo universitario in termini di sbocchi lavorativi.
Status | Active |
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Effective start/end date | 1/1/05 → … |
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