Il bene giuridico di diritto privato: lo statuto giuridico dei nuovi beni, delle informazioni e dell'ambiente

Project: Research project

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Il programma di ricerca mira ad individuare il concetto privatistico di bene giuridico nel tentativo di sottoporre a revisione critica la nozione offerta dall'art. 810 cod. civ., che la dottrina prevalente àncora all'idea di realtà materiale, giungendo pertanto ad una definizione di bene assai insoddisfacente. Il programma si propone di mettere in discussione le basi epistemologiche della nozione di bene per ora invalsa alla luce della necessità di offrire un'inquadramento dogmatico soddisfacente di taluni c.d. nuovi beni, i quali sono del tutto privi di una corporeità in senso classico. Il rinnovato concetto di bene giuridico dovrà necessariamente essere in grado di abbracciare e di offrire una qualificazione adeguata tanto dei beni in senso classico, quanto delle nuove forme di oggettività, quali ad esempio i software; il Know-how; le informazioni; le opere dell'ingegno; le invenzioni industriali; i modelli di utilità etc; nonché l'ambiente, assunto sia come entità unitaria sia nelle sue singole componenti (flora, fauna; acqua; atmosfera)

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L'obiettivo del programma è quello di pervenire ad una nozione privatistica di bene giuridico idonea a governare la modernità e, dunque, sganciata da presupposti, anche epistemologici, oramai superati: su tutti il fatto che esista una differenza strutturale tra bene e cosa. Il che passa ovviamente attraverso la riconsiderazione della nozione di cosa in senso giuridico, ancora - e inspiegabilmente - ancorata all'idea della corporeità. L'esigenza è quella di fornire un inquadramento dogmatico rigoroso e regole affidanti per tutte le nuove forme di oggettività, il cui tratto unificante è per lo più l'immaterialità. Gli strumenti metodologici da adottare sono molteplici giacché l'indagine investe una pluralità di piani. Per approdare ad un credibile concetto di bene giuridico di diritto privato è necessario procedere alla diversificazione dell’indagine da tre diverse prospettive, che implicano tre diversi piani del discorso e del linguaggio: il bene come categoria di teoria generale del diritto; il bene come concetto normativo, prodotto dell’ermeneutica giuridica, ed il bene come concetto dogmatico . Occorre anticipare che le tre prospettive soltanto in astratto risultano isolabili e lo sono esclusivamente al fine di differenziarne i linguaggi ed i discorsi. In concreto, il piano teorico, quello ermeneutico, quello dogmatico, nonché quelli filosofico e sociologico, finiscono per integrarsi tra loro e ulteriormente con i discorsi meramente fattuali, i giudizi di valore, le tesi di critica del diritto e di politica del diritto. Sarà dunque necessario, dapprina, procede ad una ricognizione del dato normativo e all'identificazione di tutte quelle entità che oggi ambiscono allo statuto di bene. Alla luce di questo materiale sarà poi necessario verificare le basi epistemologiche e filosofiche che sono sottese alla loro eventuale qualificazione come bene. Il passaggio successivo è quello della concettualizzazione ossia dell'individuzione di un categoria dogmatica di bene in grado di offrire un inquadramento adeguato ai c.d. nuovi beni, ma per fare ciò sarà necessario individuare un criterio di selezione di ciò è bene sufficientemente solido. L'ultima fase sarà caratterizzata dall'applicazione della nozione in precedenza elaborata ad alcune delle entità di qualificazione più problematica: quali i software, le informazioni e l'ambiente.
StatusActive
Effective start/end date1/1/07 → …

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